Desirée Piovanelli, il padre: “Riaprire il caso“

La 14enne trovata senza vita accoltellata in una cascina di Leno nel 2002. Il parente ora pensa che dietro ci sia stata una situazione da droga e pedofilia.

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    (red.) Si torna a parlare del caso di Desirèe Piovanelli, la ragazza di 14 anni rapita e uscita nel 2002 quando venne trovata priva di vita in una cascina di Leno, nel bresciano, attualmente trasformata in un residence. A ucciderla erano stati tre ragazzi della sua età, quindi minorenni, insieme al 35enne Giovanni Erra condannato a 30 anni di reclusione e ancora in carcere. Il corpo della ragazza venne trovato martoriato dalle coltellate dopo che le, secondo le sentenze, avrebbe respinto gli abusi sessuali.

    Ma il padre Maurizio Piovanelli, interpellato dal Giornale di Brescia, ha chiesto di riaprire la vicenda. Tanto che dice di avere già pronto un esposto da presentare in procura. Infatti, secondo lui, la morte della figlia sarebbe stata legata a questioni di droga e prostituzione minorile con persone di alto nome e conosciute nel mondo della criminalità. Forse un gruppo di pedofili che avrebbe adocchiato anche Desirée con la compiacenza degli amici e coetanei. Uno di loro avrebbe parlato con il padre della ragazza e ipotizzando scenari particolari.

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