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Tradotti in Russia i poeti Marco Ignazio de Santis e Gianni Antonio Palumbo di Molfetta
04 ottobre 2017

MOLFETTA - Di recente è apparsa in Russia una poeticjeskij sbornik (raccolta poetica) intitolata Na odnom jazýkje, che significa In una sola lingua, cioè nella lingua universale della poesia. L’opera presenta testi di scrittori italiani, alcuni membri del sodalizio letterario della “Vallisa”, polacchi e russi. In questa antologia, pubblicata nel 2017 dalla casa editrice Gup Ro di Rjazan’, a 200 chilometri a sud-est di Mosca, sono inclusi i poeti Marco Ignazio de Santis, nostro prezioso collaboratore, e Gianni Antonio Palumbo, nostro valente redattore.

Nella scelta antologica si trovano quattro poesie di Marco Ignazio de Santis: Horae subsicivae, che ha conservato il titolo latino “Ritagli di tempo”, versi dedicati a un volto di donna che «torna a gioire / e a sbocciare come fa la rosa»; Voskhozhdjènie na Svjatujo Goru (“Ascesa al Monte Sacro”), «col respiro profondo / dell’eternità» nella faggeta della Foresta Umbra; V poljakh (“Nei campi”), un inno al vino nella terra dei trulli, e Sušcestvovàt’, prósto sušcestvovàt’ (“Esistere, semplicemente esistere”) su «l’infelicità / o la gioia pura» indipendenti dalla ragione. La lirica Horae subsicivae è stata già tradotta in inglese (www.italian-poetry.org/de_santis_marco_ignazio.html).

Nell’antologia russa seguono altre quattro poesie (tradotte in russo con la mediazione della versione in inglese dell’autore e di Alida Spadavecchia) di Gianni Antonio Palumbo: Ni lune, ni martovskomu vetru (“Non alla luna, non al vento di marzo”), poesia d’amore che dà il titolo alla silloge pubblicata per i tipi della Schena nel 2004; Tsvetok na gorodskoi stene (“Il fiore della muraglia”), legata allo scenario della muraglia di Molfetta vecchia; Brindisi, omaggio alla città in cui Palumbo ha trascorso la fanciullezza;  Luci (“Bagliori”), notturno lunare molfettese.

Non è la prima volta che i due autori risultano tradotti all’estero. Infatti altre poesie di de Santis e Palumbo si trovano, tra l’altro, in antologie pubblicate in Polonia e in Albania. Si pensi, innanzitutto, al florilegio intitolato Mosty: Warszawa-Bari. Antologia Poeci polscy - Poeci wloscy (“I Ponti: Varsavia-Bari. Antologia Poeti polacchi - Poeti italiani”), curata da Aleksander Nawrocki, con traduzioni in polacco e italiano di Joanna Kalinowska e Pawel Krupka, edizione bifronte edita nel 2016 dalla casa editrice IBIS di Warszawa.

Altra crestomazia è Na bashkon një det. Antologji me poetë italianë dhe shqiptarë të jugut (“Un mare ci unisce. Antologia di poeti italiani e albanesi del Sud”), a cura di Agim Mato e Daniele Giancane, con traduzione in albanese di Albana Alia, uscita in Albania nel 2016 presso la casa editrice Milosao di Saranda.

Altra antologia è Przyjaciele z kraju gdzie cytryna dojrzewa (“Amici del Paese in cui matura il limone”), con traduzione in polacco di Joanna Kalinowska, pubblicata a Varsavia nel 2017 per Stowarzyszenie “Amici Italia-Polonia”. È significativo che questi due scrittori con le loro poesie diffondano il nome di Molfetta anche all’estero.

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