Giovedì 25 Aprile 2024

Roberto Spada resterà in carcere, il gip: "Metodo mafioso"

Dopo l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Regina Coeli, il giudice ha deciso per la custodia cautelare. Lui: "Ho fatto una fesseria ma sono stato provocato". A Ostia corteo contro "la violenza fascista e mafiosa"

Ostia, il fermo di Roberto Spada (Ansa)

Ostia, il fermo di Roberto Spada (Ansa)

Ostia, 11 novembre 2017 -  Roberto Spada resta nel penitenziario di Regina Coeli. Il Gip Anna Maria Fattori non ha convalidato il fermo per l'uomo che ha rotto il naso al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi - ritenendo insussistente il pericolo di fuga - ma ha firmato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, riconoscendo i reati di lesioni personali e violenza privata con l'aggravante del metodo mafioso e dei futili motivi, sostenuti dall'accusa. Il reporter di Nemo (programma di Rai 2) era ad Ostia con il cameraman Anselmi (anche lui aggredito) per girare un servizio sulle elezioni di domenica scorsa. 

LE MOTIVAZIONI DEL GIP - Questa, nella sostanza, la motivazione del gip: con l'aggressione brutale messa in atto in un luogo pubblico, davanti a telecamere e testimoni, Roberto Spada voleva riaffermare la propria forza e capacità di intimidazione, a ribadire il potere in un territorio caratterizzato da uno stato di assoggettamento e da una garanzia di impunità.  

Spada: sono stato provocato

Nel corso dell'interrogatorio davanti al giudice, Roberto Spada - fratello del boss Carmine Spada - ha ammesso i fatti ma si è difeso sostenendo di "essere stato provocato" da Piervincenzi che avrebbe insistito nel fargli le domande circa il suo sostegno a Casapound. "Non mi riconosco in quel video. So di aver fatto una fesseria a comportarmi in quel modo - ha aggiunto Spada -. Ma quando quello è entrato in palestra mi sono innervosito". Spada, invitato dal gip a identificare il guardaspalla che lo ha aiutato nel pestaggio subito anche dal film-maker Edoardo Alessi, ha detto di non essere in grado di fornire elementi utili.

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"No alla violenza fascista e mafiosa"

Ostia, manifestazione dopo il 'caso Spada' (ImagoE)A Ostia intanto è giorno di mobilitazione. Un corteo con in testa lo striscione "Casa lavoro dignità, no alla violenza fascista e mafiosa" ha sfilato per le vie della cittadina. Diverse centinaia di persone in strada, tra loro anche la sindaca di Roma Virginia Raggi, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino e parlamentari di M5S, Mdp e Sinistra Italiana. Qualche contestazione contro la Raggi: qualcuno ha urlato "Vattene!" chiedendole di defluire in fondo al corteo

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