Lunedì 29 Aprile 2024

Ragazza stuprata, 3 italiani su 5 condannano il prete

Sondaggio di Noto dopo l'attacco del parroco alla vittima

Don Lorenzo Guidotti

Don Lorenzo Guidotti

Roma, 12 novembre 2017 - La verità non si legge nel web. Sono sempre di più i casi in cui nella rete si registrano giudizi estremi, razzisti, conservatori, punitivi nei confronti delle vittime. Uno di questi è scaturito dal post di don Guidotti in cui, in risposta ad una violenza sessuale subita da una ragazza 17enne da parte di un magrebino, aveva scritto: «Ti sballi e dovrei provare pietà?». Sono seguite a questo centinaia di post di solidarietà con le posizioni del prete, addirittura sono intervenuti anche politici come l’ex ministro Giovanardi e il leader della Lega Salvini a legittimare le parole del parroco. Questa è la rete, ma nel momento in cui si è effettua un sondaggio sull’opinione pubblica si nota che, invece, il giudizio della popolazione è diverso. 

Ben il 62% degli italiani condanna la frase scritta da don Guidotti, al contempo il 25% la condivide. Pertanto l’opinione pubblica esprime un giudizio completamente diverso rispetto a ciò che è apparso nella rete. Questa non è una novità, anzi si può dire che accade spesso in quanto coloro i quali partecipano più attivamente a discussioni pubbliche sul web rappresentano per lo più i giudizi più estremi, mentre i ‘moderati’ si astengono nell’intervenire, pur essendo grandi consumatori dell’informazione on line. 

Altro caso della settimana in cui si è registrata una grande differenza tra il ‘pensiero-web’ e quello della popolazione reale è stato il ferimento del giornalista ad Ostia, vittima di una testata da parte del suo intervistato. Anche in questo caso le opinioni espresse nei siti erano di gran lunga a favore di chi oggi è in carcere per l’atto violento, mentre la maggioranza degli italiani testati in un sondaggio, rappresentativo di tutti i cittadini, condanna decisamente l’accaduto. Ritornando al caso della ragazzina minorenne vittima di violenza sessuale, è anche da evidenziare che, se è vero che la maggioranza dei cittadini disapprova le parole del prete, al contempo la stessa popolazione mette sotto accusa il comportamento trasgressivo degli adolescenti.    Un altro elemento critico emerso dal sondaggio è che la maggioranza dei genitori con figli in età adolescenziale (58%) si dice incapace di poter condizionare lo stile di vita dei propri ragazzi, anche se è consapevole che compiono trasgressioni e devianze. Non solo. Il dato che appare ancora più critico a livello sociale è che quasi la metà dei genitori (45%) afferma di non conoscere in maniera particolare i comportamenti dei propri figli, gli amici che frequentano e quindi non hanno la consapevolezza che possa correre rischi, come è stato nel caso della 17enne.

Ecco che quindi, nell’immaginario collettivo degli italiani ciò che è accaduto a Bologna diventa più il simbolo delle difficoltà che gli stessi genitori hanno nell’intervenire nelle condotte sociali dei propri figli che un atto di accusa verso chi ha subito violenza, pur riconoscendo che la mancanza di un controllo sociale da parte della famiglia espone i ragazzi a questa tipologia di rischi. Emerge dunque che la problematica è percepita in maniera molto più profonda rispetto a ciò che don Guidotti ha scritto.

Non ultimo, il 77% della popolazione plaude al fatto che la ragazza minorenne abbia avuto il coraggio di denunciare il tutto alle autorità giudiziaria. E’ da ricordare che in un contesto diverso, nel sondaggio della settimana scorsa, emerse una certa perplessità da parte dell’opinione pubblica verso le attrici e personaggi famosi che negli ultimi tempi hanno dichiarato pubblicamente molestie subite, senza aver avuto il coraggio di denunciarlo all’epoca dei fatti. . Al di là delle fake news, il web non è la verità e non rappresenta il profilo medio della popolazione italiana.  *direttore di Noto sondaggi