Martedì 23 Aprile 2024

Pensioni, gli italiani ci restano 2 anni e mezzo in meno

Lo studio Uil alla vigilia del tavolo col governo: siamo in buona salute e abbiamo un'ottima aspettativa di vita, ma andiamo in pensione 3 anni dopo la media europea

Nuove norme sulle pensioni

Nuove norme sulle pensioni

Roma, 12 novembre 2017 - Mentre il governo lavora su una possibile soluzione del nodo-pensioni, e continuano gli incontri con i sindacati, da uno studio Uil emerge che gli italiani godono della pensione due anni e mezzo in meno della media Ue. E non perché muoiano prima dei 'colleghi' anziani del resto d'Europa: in realtà godiamo di buona salute e abbiamo un'ottima aspettativa di vita, ma visto il ritardo di 3 anni del momento di andare in pensione rispetto alla media europea, restiamo nello 'status' di pensionati per meno tempo.

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In particolare, gli uomini italiani percepiscono l'assegno pensionistico per una media di 16 anni e 4 mesi, 2 anni e 5 mesi in meno rispetto alla media europea. Va un po' meglio per le donne, che prendono la pensione per 21 anni e 7 mesi, 1 anno e 7 mesi in meno rispetto alla media europea. E con questo siamo praticamente all'ultimo posto tra le economie più avanzate della Ue e parecchio indietro il generale nella classifica della Ue a 28.

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A stilare la triste fotografia dei pensionati italiani è la Uil: un'occasione per ribadire la contrarietà del sindacato all' adeguamento automatico alle aspettative di vita. "Non c'è nessun motivo di aumentare l'età pensionabile in modo generalizzato, continuando a fare parti uguali tra diseguali - ribadisce il segretario confederale Domenico Proietti - Bisogna congelare l'adeguamento automatico e avviare un tavolo di studio che consideri le peculiarità dei singoli lavori, come previsto nel verbale siglato tra Governo e sindacati lo scorso 28 settembre 2016".

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