Roma, 12 novembre 2017 - Mentre il governo lavora su una possibile soluzione del nodo-pensioni, e continuano gli incontri con i sindacati, da uno studio Uil emerge che gli italiani godono della pensione due anni e mezzo in meno della media Ue. E non perché muoiano prima dei 'colleghi' anziani del resto d'Europa: in realtà godiamo di buona salute e abbiamo un'ottima aspettativa di vita, ma visto il ritardo di 3 anni del momento di andare in pensione rispetto alla media europea, restiamo nello 'status' di pensionati per meno tempo.
In particolare, gli uomini italiani percepiscono l'assegno pensionistico per una media di 16 anni e 4 mesi, 2 anni e 5 mesi in meno rispetto alla media europea. Va un po' meglio per le donne, che prendono la pensione per 21 anni e 7 mesi, 1 anno e 7 mesi in meno rispetto alla media europea. E con questo siamo praticamente all'ultimo posto tra le economie più avanzate della Ue e parecchio indietro il generale nella classifica della Ue a 28.
A stilare la triste fotografia dei pensionati italiani è la Uil: un'occasione per ribadire la contrarietà del sindacato all' adeguamento automatico alle aspettative di vita. "Non c'è nessun motivo di aumentare l'età pensionabile in modo generalizzato, continuando a fare parti uguali tra diseguali - ribadisce il segretario confederale Domenico Proietti - Bisogna congelare l'adeguamento automatico e avviare un tavolo di studio che consideri le peculiarità dei singoli lavori, come previsto nel verbale siglato tra Governo e sindacati lo scorso 28 settembre 2016".
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