Mercoledì 24 Aprile 2024

Corea del Nord, Pyongyang pronta al lancio di satelliti

Le autorità nordcoreane rivendicano il diritto a "esplorare lo spazio", e accusano Washington di ostacolarla. Usa, un letale bombardiere stealth B-2 in missione nella regione. Vaticano, summit 10 e 11 novembre

Kim Jong Un (Afp)

Kim Jong Un (Afp)

Pyongyang, 30 ottobre 2017 - Non sono finiti i lanci della Corea del Nord. Pyongyang, scrive quotidiano statale Rodong Sinmun, è intenzionata ad effettuare altri test con satelliti, nonostante la pressione internazionale. Il regime nordcoreano rivendica il diritto a rafforzare il proprio sviluppo economico e quello di "esplorare lo spazio" che gli conferisce la sua condizione di nazione sovrana. 

Il governo di Kim Jong Un non vuole perdere "la tendenza internazionale del promuovere lo sviluppo economico attraverso lo sviluppo spaziale". In base a ciò e al suo piano quinquennale in materia di voli spaziali, lancerà altri satelliti, compreso uno geostazionario. 

Pyongyang accusa Washington di ostacolare tanto il suo programma spaziale che quello degli altri Paesi in via di sviluppo, imponendo "condizioni irrazionali per impedire che realizzino le proprie ambizioni". L'accusa continua: "Manipolare le risoluzioni con le sanzioni dell'Onu e impedire lo sviluppo spaziale di uno Stato sovrano legittimo è un atto inaccettabile e una violazione dei suoi diritti allo sviluppo". 

A scopo intimidatorio nel weekend gli Stati Uniti hanno inviato uno dei più letali bombardieri in missione a lungo raggio sull'Oceano Pacifico. Una minaccia per Pyongyang e un segnale per gli alleati a regionali: Washington si impegna nel garantirne la sicurezza. Tutto ciò alla vigilia di un lungo viaggio in Asia del presidente Donald Trump e durante una missione nella zona del segretario alla Difesa James Mattis.  

Il bombardiere stealth B-2 è partito dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri. Non è la prima volta che questi aerei svolgono missioni del genere per far sentire la pressione sul regime di Kim Jong Un. Il volo è avvenuto in concomitanza con le dichiarazioni di Mattis in Corea del Sud sulla reazione militare Usa nel caso Pyongyang attacchi i suoi alleati.

Il Vaticano invece si muove con più tatto e ha organizzato un summit in Vaticano, il 10 e 11 novembre, sul nucleare. Subito il direttore della sala stampa vaticana Greg Burke ha chiarito che il summit, voluto da Bergoglio, non è "una mediazione" tra Usa e Corea del Nord, come aveva scritto qualche giornale, ma "un convegno di alto livello". Il summit è organizzato dal dicastero vaticano per la Promozione umana integrale. Oltre agli interventi del Papa, sono previsti quelli del segretario generale dell'Onu e dell'alto rappresentante per gli affari esteri dell'Ue. 

Sul nucleare, la posizione di Bergoglio è nota: "Impegniamoci per un mondo senza armi nucleari, applicando il Trattato di non proliferazione per abolire questi strumenti di morte", aveva scritto il Pontefice su Twitter in occasione della Giornata Internazionale delle Nazioni Unite per la totale eliminazione delle armi nucleari. 

 

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