Mercoledì 24 Aprile 2024

La bella Ksenia sfida Putin in tv: "In Russia non c’è democrazia"

L’ex conduttrice televisiva ha attaccato il presidente. "In Russia gli oppositori o sono morti o sono in galera". Ma lo zar: non devo creare io i rivali. Si candiderà da indipendente Putin alle presidenziali da indipendente: "Conto sul sostegno del popolo russo" Siria, due caccia Usa intercettano due jet di Mosca. Incidente sfiorato

Ksenia Sobchak (Ansa)

Ksenia Sobchak (Ansa)

Mosca, 15 dicembre 2017 - Balla da solo. E non ha nessuna intenzione di avere compagnia. Né avversari. Non c’era bisogno della conferenza stampa di ieri uno show tv in piena regola – per capirlo. Sarebbe bastato ripensare all’attivismo sfrenato di qualche giorno fa, quando ha collezionato il record di visite e faccia a faccia in ventiquattro ore. Vladimir Putin a colazione ha incontrato il presidente (per lui) ma dittatore (per tutti gli altri) della Siria, Assad, poi a pranzo è volato in Egitto dal generale Al Sisi e ha chiuso il tour de force, all’ora di cena, con Erdogan. Una compagnia di giro per dire che sul Medio Oriente la Russia vuole giocare un ruolo da protagonista. Un tour de force che è servito anche a rinforzare la candidatura dell’ormai zar al Cremlino.

Putin in conferenza stampa (Lapresse)
Putin in conferenza stampa (Lapresse)

A marzo correrà per la quarta volta: obiettivo confermarsi presidente di una Russia che ha disegnato sempre di più a sua immagine e somiglianza. Davanti a lui ieri, 1.600 giornalisti che si agitano, alzando cartelli per richiamare la sua attenzione e avere la possibilità di fare una domanda.Ma a dirigere il traffico è il suo portavoce Peskov. È lui che decide chi può parlare. Putin non dribbla le domande 'scomode' nel suo show tv, risponde. Ma poi il diritto di replica, la cosidetta controdomanda non è prevista dal regolamento. Prova a metterlo all’angolo la figlia del suo mentore, la giornalista televisiva ed ex presentatrice del «Grande Fratello» russo, Ksenia Sobchak. Che per evitare conflitti d’interessi, dice di essere lì come giornalista, ma ha già deciso che a marzo correrà anche lei (con poche speranze) per il Cremlino. La Sobchak non ci va giù leggera: "Gli oppositori o sono morti o sono in galera". "Se la Russia è una democrazia come le altre perché Alexei Navalni non può candidarsi?". Putin non pronuncia mai il nome del blogger-oppositore. In compenso però, manda un messaggio di per sé inequivocabile "stiamo parlando di una versione russa di Mikhail Saakashvili (l’ex presidente georgiano che si oppone a Poroshenko in Ucraina, ndr), il nostro Paese verrebbe destabilizzato". E si concede perfino una metafora, afffidandosi al "mugik": "il contadino barbuto che pigramente osserva lo Stato trasformarsi in pozzanghera alla mercé degli oligarchi come negli anni novanta". In precedenza, proprio sulla mancanza di opposizione in Russia, aveva detto in tono sprezzante: "Non sta a me a crearla". La voce di Navalni non si è fatta attendere: "Finalmente la verità: i miei guai giudiziari non c’entrano, io sono fuori dalle elezioni per ragioni politiche". Ma Putin al prossimo appuntamento con le urne vuole prendere – sempre che ci sia rimasto ancora qualche angolo vuoto – tutto il tavolo. Infatti, correrà come indipendente.

Come a dire: o lui o lui. E non risparmia nemmeno gli Stati Uniti. Bacchetta un reporter dell’Ap: "Ci mettete sullo stesso piano della Corea del Nord e dell’Iran, con le sanzioni, e poi ci chiedete di risolvere i problemi globali.Ma siete normali?". Archivia il Russiagate con naturalezza. Senza regalare nemmeno una smorfia dal viso che possa fare intendere chissà che cosa gli passi in testa. "Le accuse d’interferenze sulle elezioni americane sono state create ad arte dagli oppositori di Trump per delegittimarlo. E se il nostro ex ambasciatore è stato accusato di aver avuto contatti, non vedo quale sia problema. Fa il diplomatico, è il suo lavoro avere contatti". Una carezza a Trump. "I mercati credono in lui". Ma i rapporti restano freddi con l’establishment americano in generale. Putin si è riposizionato ed è pronto per la nuova corsa al Cremlino. Che assomiglia già a una fuga solitaria verso la rielezione.

KSENIA, DAL GRANDE FRATELLO ALLA CORSA PRESIDENZIALE - Lei è uno dei pochi volti nuovi per la corsa al Cremlino. Nuovo, si fa per dire. Perché Ksenia Sobchak, giornalista ma più in generale conduttrice tv (anche del 'Grande Fratello'), è figlia di Anatoly. Suo padre è stato a lungo sindaco di Pietroburgo ed è il mentore di Vladimir Putin. Tanto che la scelta di Sobchak di candidarsi si era portata dietro una lunga scia di voci e veleni su complotti e strategie elettorali del Cremlino. Quella di Ksenia sembrava infatti a molti, candidatura di facciata, funzionale a rafforzare quella dello stesso Putin. Ieri, attaccando frontalmente il presidente come non aveva mai fatto nelle settimane precedenti, ha cercato di andare al punto della campagna elettorale: l’assenza di reali avversari per lo zar. E Ksenia, nonostante l’enorme seguito sui social, non sembra avere profilo e numeri per sfidare il «figlioccio» politico di suo papà. D’altronde i primi sondaggi parlano chiaro: Putin ha con sé il 61% dei russi, il candidato che gli si avvicina di più è fermo all’8% ed è il liberaldemocratico Vladimir Zhirinovski, al terzo posto c’è un’altra vecchia faccia, quella di Ghennadi Ziuganov. Il comunista è fermo al 6%. E Ksenia al momento sembra convincere solo l’1% dell’elettorato. Un po’ pochino per ostacolare la rielezione dello zar.

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