Lunedì 29 Aprile 2024

Usa, si dimette il ministro della Sanità Tom Price

Il governo Trump perde un altro pezzo. Il ministro travolto dallo scandalo per le spese pazze e uso di jet a carico dei contribuenti

Donald Trump con l'ormai ex ministro della Sanità Tom Price (Afp)

Donald Trump con l'ormai ex ministro della Sanità Tom Price (Afp)

Washington, 29 settembre 2017 - Donald Trump l'aveva detto, conversando con i giornalisti: "Su Tom Price decido stasera". E così è stato. Il contestato ministro della Sanità Tom Price - coinvolto nello scandalo dei voli privati - ha dato le dimissioni. E l'amministrazione Usa perde un altro pezzo. Scarno il resoconto della Casa Bianca: Price "ha offerto le sue dimissioni oggi e il presidente le ha accettate", recita la nota, sottolineando che Don Wright assumerà temporaneamente le funzioni di ministro della Sanità.

Non è una sorpresa, dopo che sono state rese note le spese da capogiro sostenute da Price a carico dei contribuenti: tra jet privati e militari avrebbero superato il milione di dollari in pochi mesi. Prima di togliersi di torno, Price si è offerto di restituire 52.000 dollari. Trump si era limitato a dire che non gli piace come si è comportato il suo ministro, ma l'aveva anche difeso, assicurando che Price, "dal punto di vista umano è una brava persona". 

Prima di diventare ministro, Price, classe 1954, è stato un parlamentare repubblicano, dopo aver lavorato come chirurgo ortopedico ad Atlanta. La sua carriera politica è iniziata in Georgia ma lui è cresciuto in Michigan, dove si è laureato e specializzato in ortopedia, sulle orme del padre e del nonno. Price inoltre è stato membro dell'Association of American Physicians and Surgeon, associazione medica conservatrice con istanze anche estreme come la contrarietà alle vaccinazioni obbligatorie. E' stato eletto per la prima volta in Senato nel 1996, poi è stato  deputato dal 2005 al 2017. In qualità di ministro ha duramente contestato l'Obamacare, la riforma della Sanità voluta dall'ex presidente Barack Obama. 

Ma non era esattamente un uomo di Trump: durante le primarie repubblicane del 2016 ha criticato The Donald e appoggiato Marco Rubio. Ciò non gli ha impedito di diventare ministro della Sanità nell'amministrazione di Donald Trump che però aveva avvertito, più o meno scherzosamente, che lo avrebbe licenziato se non avesse abolito l'Obamacare.