Lunedì 29 Aprile 2024

Senato, no all'allattamento in aula. Bocciata proposta M5s

Modificato il regolamento interno che mette uno stop ai cambi di casacca e stabilisce maggiore trasparenza dei lavori, ma l'emendamento grillino non passa

Licia Ronzulli con la figlia durante i lavori dell'Europarlamento (Reuters)

Licia Ronzulli con la figlia durante i lavori dell'Europarlamento (Reuters)

Roma, 20 dicembre 2017 - No all'allattamento nell'aula del Senato. Palazzo Madama ha infatti bocciato l'emendamento del M5S di riforma del regolamento interno che consentiva di poter far entrare minori per "esigenze specifiche anche annesse all'allattamento dei figli". Nella votazione segreta i sì sono stati 87, mentre i no sono stati 111, 2 gli astenuti. 

La proposta di modifica era stata presentata dalle senatrici grilline Manuela Serra e Barbara Lezzi, introducendo un'eccezione alla norma secondo cui "nessuna persona estranea al Senato può introdursi od essere ammessa nell'Aula durante le sedute". Il relatore alla Roberto Calderoli aveva dato parere favorevole. 

REGOLAMENTO MODIFICATO - Allattamento in aula a parte, il Senato ha comunque approvato la riforma del regolamento che tra le novità principali mette uno stop ai cambi di casacca dei parlamentari e ostacola il filibustering con regole più cogenti per la discussione dei provvedimenti in Aula; inoltre dà maggiore potere legislativo alle commissioni che saranno convocate , generalmente, in sede deliberante; stabilisce maggiore trasparenza dei lavori e non fa più valere il voto di astensione come contrario.

Questi gli snodi principali: 

LIMITE A NASCITA NUOVI GRUPPI E STOP CAMBI CASACCA - Ogni gruppo parlamentare, pur mantenendo la soglia minima di dieci senatori, deve rappresentare un partito o movimento politico, anche frutto dell'aggregazione di più sigle, che abbia presentato alle elezioni per il Senato propri candidati con lo stesso contrassegno. Nuovi gruppi, dunque, potranno essere costituiti, anche in corso di legislatura, solo se corrispondono a partiti o movimenti politici che si siano presentati alle elezioni uniti o collegati. Giro di vite sui cambiamenti di gruppo da parte dei singoli senatori, che potranno trasferirsi solo all'interno di Gruppi gia' esistenti; i vicepresidenti e i segretari che entrino a far parte di un gruppo diverso da quello al quale appartenevano al momento dell'elezione, decadono dall'incarico e, con riguardo alle Commissioni permanenti, è prevista la decadenza da tutte le cariche dell'Ufficio di presidenza. Disposizione che non vale nel caso in cui la cessazione sia stata deliberata dal gruppo di provenienza o in caso di scioglimento o fusione con altri gruppi, secondo quanto previsto da un emendamento del relatore, Roberto Calderoli, approvato. 

RAZIONALIZZAZIONE LAVORI E NORME ANTI OSTRUZIONISMO - Si prevede l'introduzione di sedute d'Aula uniche, anziché suddivise in antimeridiane e pomeridiane, con la riserva di due settimane al mese dedicate esclusivamente ai lavori delle Commissioni. Si riducono a dieci minuti i tempi di intervento, fatti salvi i richiami strettamente procedurali, la cui durata è ridotta a cinque minuti. Viene circoscritta la possibilità di presentare determinate richieste - proposte di modifica del calendario, questioni incidentali, proposte di rinvio in Commissione, proposte di non passaggio all'esame degli articoli, richieste di votazione per parti separate - a un solo rappresentante per ciascun Gruppo, mentre, ad oggi, tale facoltà appartiene a ogni singolo senatore. 

VOTO ASTENSIONE NON VALE CONTRO - Ogni deliberazione del Senato è presa a maggioranza dei senatori presenti. Il voto di astensione conterà ai soli fini del numero legale e non potrà più essere considerato sostanzialmente equivalente al voto contrario. Non si potrà chiedere la verifica del numero legale prima dell'approvazione del processo verbale.

VOTO SEGRETO - Si introduce una disciplina analoga a quella della Camera per le votazioni che riguardano materie inerenti rapporti civili ed etico-sociali. Il testo, per essere sottoposto a scrutinio segreto, dovrà contenere norme che incidono su queste. Non ci sarà inoltre più il voto segreto per le decisioni in materia di tutela delle minoranze linguistiche.

DDL DI INIZIATIVA POPOLARE - L'esame deve terminare entro tre mesi dall'assegnazione in commissione. Passati questi, il disegno di legge viene inserito d'ufficio nel calendario dei lavori dell'Aula e la discussione si svolge nel testo dei proponenti, senza che sia possibile avanzare questioni incidentali.

FIDUCIA - Nel caso vengano presentati dal governo dei maxiemendamenti su cui porre la questione di fiducia vi è l'obbligo di sottoporli in modo previo alla Presidenza. Una volta posta la questione di fiducia, il contenuto dell'emendamento potrà essere corretto dal Governo solo per ragioni di copertura finanziaria o per evidenti errori materiali e difetti di coordinamento.