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Vaccini. Si rischia un vero caos. Regioni in ordine sparso: tra annunci di ricorsi, leggi proprie e voglia di eliminare obbligo


Proseguono alla spicciolata le dichiarazioni dei governatori delle Regioni in tema di vaccini e dopo l’emendamento al Dl Milleproroghe che congela per un anno l’obbligo di vaccinazione per l’ingresso all’asilo.

06 AGO - Tra chi vuole farsi una legge propria, tra chi è pronto a ricorrere alla Consulta e chi invece è d’accordo con l’eliminazione dell’obbligo. Insomma, ogni Regione sembra volere andare per la sua strada sui vaccini.
 
 
“Il governo si sta piegando ad una minoranza che fu alimentata anche dagli spettacoli di Beppe Grillo. Le cose stavano procedendo bene grazie al lavoro di scuole e medici e non c'era alcun bisogno di ingenerare confusione". Ha detto, parlando dei vaccini, il presidente della Toscana, Enrico Rossi a Radio Anch'io. Secondo Rossi, “è necessario garantire la continuità di governo. Faremo ricorso alla Corte Costituzionale (come già annunciato dal Piemonte) se ce ne sono gli elementi. Potremmo riproporre la legge regionale nostra che già era passata in consiglio regionale”, ha concluso Rossi.
 
“Il 20 agosto approveremo la legge in giunta, poi la porteremo in consiglio regionale, possiamo fissare il termine utile per dimostrare l'avvenuta vaccinazione a dicembre”, ha dichiarato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, parlando a Il Messaggero della norma regionale che prevede la sanzione dell'allontanamento da scuola per i bambini i cui genitori non rispettano l'obbligo della vaccinazione.
 
“Ipotizziamo – evidenzia Marini -  che succeda un incidente sanitario serio in una classe in cui ci sono un bambino immunodepresso e un bambino non vaccinato, chi ne risponde, visto che l'obbligo permane?”.
 
"Esprimo la netta contrarietà al rinvio dell'obbligo sui vaccini, che rischia di determinare un danno enorme alla salute dei più fragili, e soprattutto di fare arretrare una battaglia che ci ha visti impegnati con determinazione per raggiungere obiettivi di sicurezza per i nostri bambini”. Ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

“La Regione Campania – ha detto -  verificherà la possibilità di norme legislative autonome in relazione alla necessità di mantenere gli obiettivi. Intanto partirà un ulteriore verifica attenta dell'Anagrafe delle vaccinazioni. Le famiglie inadempienti saranno escluse da misure sociali di sostegno che rientrano nelle competenze della Regione, a cominciare dal contributo per gli asili nido. Per il resto non arretreremo di un millimetro per mantenere alti i livelli di vaccinazioni in Campania".

“La Sardegna contro ogni rinvio dell'obbligo vaccinale, senza se e senza ma, come ha detto benissimo il nostro assessore Luigi Arru. Spero sia così anche nelle altre regioni con presidenti Pd, come Campania e Puglia”. Ha affermto il governatore della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, su Twitter e Facebook.
 

 

 
“La battaglia per le vaccinazioni si fa solo in collaborazione con le famiglie e non contro di loro”. Ha detto invece il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimo Fedriga al quotidiano La Verità, parlando della polemica sui vaccini. "Sono dell'idea che bisogna creare un'alleanza fra Stato e famiglie per raggiungere degli obiettivi comuni e condivisi. Ci sono risultati utili al Paese da raggiungere in modo partecipato", aggiunge sottolineando che al figlio Giacomo "ha fatto fare tutti i vaccini, compresi quelli facoltativi. Il pediatra ha spiegato tutto a me e mia moglie e abbiamo deciso così". "Se concepiamo uno Stato coercitivo, che impone dall'alto disposizioni in modo autoritario, otterremo un effetto opposto a quello desiderato", ha aggiunto Fedriga.
 
“Personalmente credo che la vaccinazione sia una necessità, chi non è tanto convinto dovrebbe studiare, approfondire parlare con qualche scienziato. La Lombardia ha un`altissima percentuale di vaccinazione. Però mi chiedo se l`obbligatorietà sia la forma migliore per ottenere il risultato". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato da Il Messaggero, a proposito dell'obbligatorietà dei vaccini. "La Lombardia si confronterà con tutte le sue componenti per trovare una soluzione condivisa. È un argomento molto delicato, non ho fatto tutti gli approfondimenti. Ma per decidere voglio sentire la parte politica, ma anche quella scientifica. Non escludo nulla, ma prima voglio parlarne. È un argomento al limite dell`etica, serve una valutazione che vada oltre la scienza che però deve essere il punto di partenza sono laico su questo, tutte le strade sono possibili", aggiunge sottolineando che "l'obbligo può essere utile, ma prima di tutto è necessaria l'informazione per convincere i cittadini dell'importanza delle vaccinazioni.
 
“Se i vaccini restassero obbligatori sarebbe un bel segnale per l'opinione pubblica, ciò non vuol dire che all'obbligatorietà debba essere associata una sanzione particolarmente odiosa come l'esclusione dei bimbi tra 0 e 6 anni dalla scuola, con una disparità rispetto ai bambini dai 6 ai 16 anni". È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Forza Italia) stamani a Radio 1.

"Usiamo le sanzioni previste dalla legge Lorenzin per rinvestirle nella consapevolezza e nell'informazione sull'utilità dei vaccini, non destiniamole alla fiscalità generale", chiede il governatore sottolineando che "la Liguria nell'ultimo anno ha fatto un balzo del 10% nella copertura vaccinale, siamo vicini al 95% in tutte le dieci fasce vaccinali".

"Abbiamo applicato una 'via ligure' alla Legge Lorenzin prenotando d'ufficio d'accordo con le scuole a tutti i bambini che non l'avessero già fatto le vaccinazioni previste dalla legge 'due finestre per poterlo fare, - spiega Toti - ciò ci ha permesso di non applicare la distinzione odiosa tra bambini che entrano o non entrano a scuola". "Sono favorevole ai vaccini e penso che la gente si debba vaccinare, ma con il convincimento, non con la coercizione, dividere i bambini sotto o sopra i sei anni tra diverse procedure è discutibile", ha ribadito.

06 agosto 2018
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