Lazio Meridionale – Case squillo a Cassino e Minturno. Sgominato dalla Guardia di Finanza un giro di prostituzione. Era gestito da una colombiana che ha pure illegalmente percepito l’indennità di disoccupazione per 50.000 euro
Un giro di prostituzione tra Cassino e Formia è stato sgominato dalla Guardia di Finanza pontina coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino.
A gestire l’attività di prostituzione una donna colombiana che tra l’altro aveva indebitamente incassato dallo Stato indennità di disoccupazione per circa 50.000 euro.
Per questo è finito nei guai anche un uomo di Brescia che aveva favorito la truffa attestando falsamente che la donna prestava servizio come collaboratrice domestica e consentendole di restare illecitamente in Italia.
La donna da qualche tempo era ormai latitante, fino a quando i finanzieri pontini non l’hanno scovata a Formia e tratta in arresto imponendole l’obbligo di dimora e di firma, come disposto dal Gip del Tribunale di Cassino.
L’operazione, che è stata portata avanti con l’utilizzo delle banche dati della Finanza supportata da pedinamenti e sopralluoghi, ha consentito di debellare un’organizzazione che gestiva lo sfruttamento della prostituzione, di cui la donna era figura preminente.
La donna, con l’ausilio di alcuni italiani locali, individuava le ragazze da avviare alla prostituzione e gestiva le distinte case di appuntamento, tra Cassino e Minturno, in appartamenti messi a disposizione con locazioni a nero, incassando circa il 50% dei proventi dell’attività di prostituzione.