Il diario del Papa: in Cile rispettare gli indios

Francesco incontra le comunità indigene. Tensione ancora alta: incendiate altre chiese

Papa francesco

Il rispetto delle minoranze, della natura sono le linee conduttrici di questa seconda giornata del Papa in Cile. Francesco vuole conoscere tutte le anime di questo paese, dove cresce la disparità sociale e la sfiducia verso la Chiesa.

E il fatto che la tensione rimanga alta lo dimostrano i gesti di intolleranza. Diverse chiese sono state incendiate nella regione cilena di Araucania, di cui Temuco e’ capitale, all’alba, a poche ore dalla visita del Papa, giunto nella citta’ cilena per incontrare i capi Mapuche. Oltre alle chiese sono state date alle fiamme tre elicotteri della forestale locale con l’intento di “creare disordine e disturbo dell’ordine pubblico.

Momento di grande importanza nella visita del Papa in Cile, il pranzo con una rappresentanza dei Mapuche nella Casa Madre del La Santa Cruz. Un incontro privato, per dare modo al Papa di ascoltare le rivendicazioni del popolo dell’Aracaunia.

“Speriamo che la visita del Papa in Cile possa portare la pace e che i mapuche siano ascoltati dai cileni. Tra noi c’è molto scontento”, dice Rosa Namuncurà, leader mapuche dell’associazione ‘Lonco calfucura’ e pronipote del beato Ceferino Namuncurá, mapuche della Patagonia argentina.

“Chiediamo il rispetto dei diritti ancestrali del nostro popolo – rivendica la leader mapuche – e la libertà di portare avanti la nostra spiritualità, di parlare con Dio. Ma la politica, lo Stato del Cile, è contro di noi. Noi vogliamo solo la pace e la giustizia. La visita del Papa è importante perché può aiutarci a portare la pace. I mapuche in genere sono contenti della visita, perché siamo un popolo di pace. Siamo persone tranquille, amiamo la natura. Non siamo tutti uguali ma è certo che siamo contenti di accogliere un Papa che cerca di promuovere la pace nel mondo”

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