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MONDO

157 vittime

Nairobi, l'assemblea Onu sull'ambiente si aprirà nel silenzio per le vittime del volo Ethiopian

Alcuni passeggeri dovevano partecipare al forum, come indicano i numerosi messaggi di cordoglio affidati ai social media

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L'appuntamento per il forum ambientale più importante del mondo è per l'11 marzo in Kenya, a Nairobi, e i temi sul tavolo sono tanti e pressanti per il futuro del pianeta, ma la quarta Assemblea delle Nazioni Unite sull'ambiente non potrà non aprirsi che nel silenzio per le vittime dell'incidente del Boeing 737 dell'Ethiopian Airlines, precipitato con 157 persone a bordo, nessuna delle quali si è salvata. Alcune di esse erano dirette a Nairobi per il forum, come indicano i numerosi messaggi di cordoglio affidati ai social media.

Fino al 15 marzo a Nairobi i rappresentati dei 193 Stati membri dell'Onu discuteranno su come salvare il pianeta dal cambiamento climatico e dal sovrasfruttamento delle risorse. Capi di Stato e ministri dell'Ambiente, insieme a Ong, attivisti e amministratori di multinazionali lavoreranno per assumere impegni, magari arrivando a un patto globale per l'ambiente.

A rappresentare l'Italia il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. Da un lato si guarderà alle soluzioni innovative per risolvere le sfide climatiche, come la geoingegneria, e dall'altro alla produzione e al consumo sostenibili. Nel corso dei negoziati si affronteranno temi critici come lo stop allo spreco alimentare, il sostegno alla decarbonizzazione delle economie e la crisi delle plastiche in mare.   Su quest'ultimo fronte il Wwf ha lanciato una mobilitazione per chiedere un Trattato legalmente vincolante per tutti i Paesidel mondo, volto a contrastare l'inquinamento marino dalla plastica. Sono centinaia di migliaia le firme raccolte finora.

Ma mettere d'accordo 193 teste sarà un'impresa dura. Ci sono Stati, come l'India, ma anche l'Ue, disposti a mettere al bando gli oggetti monouso di plastica quali piatti e bicchieri. Ma altri ne temono gli impatti economici e occupazionali.   Altro tema divisivo sono le nuove tecnologie, e in particolare la geoingegneria, che raggruppa diversi approcci: dalle soluzioni che consentono di rimuovere la CO2 dall'atmosfera agli aerosol iniettati nella stratosfera per bloccare i raggi solari e raffreddare il pianeta. Nel forum si discuterà una risoluzione in materia. Una proposta sostenuta dalla Svizzera e da una decina di altre nazioni chiede al programma Ambiente dell'Onu (Unep) uno studio approfondito sulle tecnologie per mitigare gli effetti del riscaldamento globale.

Quel che sembra certo è che non è più il momento dirimandare. "Il tempo stringe", ha evidenziato Joyce Msuya, direttrice esecutiva a interim dell'Unep, che in una lettera agli Stati membri ha chiesto "coraggio e risolutezza" nell'affrontare le sfide ambientali. "È tempo per noi di dare veramente forma alle trasformazioni fondamentali che saranno necessarie per sostenere la vita umana: trasformazioni nei nostri sistemi alimentari, energetici, economici, dei rifiuti, e di fatto anche nei nostri sistemi di valori. In gioco - ha concluso - ci sono la vita e la società, come la maggior parte di noi le conoscono e ne godono oggi".