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MONDO

Brasile, il tribunale elettorale boccia la candidatura di Lula

Il Partito dei lavoratori brasiliano promette di battersi "con tutti i mezzi, nelle strade, tra la gente, affinché vengano riconosciuti a Ignacio Lula da Silva i diritti garantiti dalla legge e dai trattati internazionali ratificati dal Brasile"

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Luiz Inacio Lula da Silva non può presentarsi come candidato alla presidenza del Brasile nelle elezioni del prossimo 7 ottobre. Lo ha deciso il Tribunale Supremo Elettorale (Tse) brasiliano, accogliendo le impugnazioni presentate contro Lula, a causa della sua condanna penale per corruzione e riciclaggio, per 6 voti contro 1. 

Il Partito dei lavoratori brasiliano promette di battersi "con tutti i mezzi, nelle strade, tra la gente, affinché vengano riconosciuti a Ignacio Lula da Silva i diritti garantiti dalla legge e dai trattati internazionali ratificati dal Brasile".

La nota arriva dopo che il tribunale supremo elettorale brasiliano (Tse) ha stabilito che l'ex capo di Stato non potrà essere candidato alle presidenziali dell'ottobre prossimo in seguito alla sua condanna per corruzione. Gli avvocati di Lula avevano già fatto sapere che sarebbero ricorsi alla Corte Suprema nel caso di una bocciatura da parte del Tse.   

Lula, 72 anni, è in carcere da aprile scorso, condannato a 12 anni per aver accettato tangenti, ma per molti brasiliani resta uno dei pochi leader in grado di guidare il gigante brasiliano.