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POLITICA

"Siamo nella fase due del governo"

Conte: "Dialettica nel governo non mette in discussione percorso di 5 anni"

Nell'ultimo giorno del viaggio in Cina il premier Conte parla del futuro del governo e dice: "Abbiamo un'agenda fittissima di lavoro". Sulle polemiche all'interno della maggioranza commenta: "Fase pre-elettorale, normale confronto tra le parti". Caso Siri, l'incontro slitta di qualche giorno

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Al rientro in Italia dopo il viaggio di tre giorni in Cina, "riprenderemo il lavoro quotidiano e strategico, perché siamo nella fase due del governo, con lo sblocca cantieri, il decreto crescita, la strategia per potenziare la ricerca e rafforzare tutto il sistema dell'istruzione". Lo dice il premier Giuseppe Conte ai giornalisti a Pechino, al termine di una visita nella Città proibita. "Dobbiamo lavorare per il turismo - continua il presidente del Consiglio - rinforzare il sistema agroindustriale, dobbiamo valorizzare i nostri beni culturali: abbiamo un'agenda fittissima di lavoro".

"Il governo? Al lavoro con Di Maio e Salvini"
"In tutti i miei viaggi mi viene spesso sottolineato che ciò che è importante per il bene dell'Italia è  la stabilità di governo. Io e miei vicepremier ne siamo assolutamente consapevoli e lavoriamo tutti e tre per questo". E quanto ha sottolineato il premier Giuseppe Conte in una dichiarazione al termine  della sua visita in Cina.  "Poi - ha detto - c'è la bellezza della democrazia che è la dialettica. E specialmente durante i periodi elettorali è normale accentuare il confronto tra le varie parti". Ma, ha concluso il premier, "questa dialettica però non deve mettere in discussione il percorso di 5 anni che ci servono per cambiare e migliorare davvero   l'Italia".

Caso Siri, l'incontro slitta "ai prossimi giorni"
Il sottosegretario (senza deleghe) al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti rimane intanto alla finestra, in attesa di un chiarimento con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che non arriverà domani, come in un primo momento era stato ipotizzato, ma slitta "ai prossimi giorni", visto l'incastro di impegni internazionali del premier, tra un ritorno notturno dalla Cina e la preparazione del vertice bilaterale italo-tunisino a Tunisi, in programma martedì 30.

Il capo del governo, fanno sapere da Palazzo Chigi, non ha alcuna intenzione di far saltare tutto se l'esponente della Lega dovesse alzare le barricate: l'obiettivo sembra essere quello di convincerlo a presentare spontaneamente le dimissioni, con la promessa che una volta chiusa la vicenda, in caso di archiviazione o proscioglimento pieno e totale, sarà riaccolto nella squadra.Una soluzione che non va giù al ministro dell'Interno e leader del Carroccio, Matteo Salvini, che continua a difendere uno dei suoi uomini più fidati e ascoltati. "Non è certo con l'approccio del giudice che affronterò il problema" spiega Conte, replicando a un'intervista in cui il ministro dell'Interno afferma che il premier non è un giudice e che non sono emersi "atti concreti" a carico di Siri. "Non ho letto l'intervista", dichiara Conte, ma "i tempi della giustizia sono altri. Io ho fatto l'avvocato e mai fatto il giudice neppure prima: non lo sono adesso".