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MONDO

La sentenza all'Aja ha aumentato la pena

Crimini di guerra ex Jugoslavia, Radovan Karadžić condannato all'ergastolo

Karadžić fu arrestato a Belgrado nel 2008 al termine di una latitanza lunga e avventurosa condotta sotto falso nome e grazie a una catena di appoggi e protettori, e il processo a suo carico davanti ai giudici del Tpi cominciò nell'ottobre 2009

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Radovan Karadžić è stato condannato al'ergastolo dal Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia. Il leader serbo-bosniaco era ricorso in appello contro la precedente condanna a 40 anni, ma il tribunale ha aumentato la pena per i crimini commessi, tra cui il genocidio di Srebrenica.

L'ex capo politico dei serbi di Bosnia era stato condannato in primo grado tre anni fa (il 24 marzo 2016) a 40 anni di reclusione per genocidio e crimini di guerra e contro l'umanità compiuti a Srebrenica, a Sarajevo e nel resto della Bosnia-Erzegovina - uccisioni, deportazioni, persecuzioni, torture - durante il conflitto armato del 1992-1995.

A pronunciare la sentenza di appello sono stati i giudici del Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali criminali, l'organismo che ha preso il posto del Tribunale penale internazionale per i crimini nella exJjugoslavia (Tpi), che lo scorso anno ha concluso ufficialmente la sua attività.

Karadžić fu arrestato a Belgrado nel 2008 al termine di una latitanza lunga e avventurosa condotta sotto falso nome e grazie a una catena di appoggi e protettori, e il processo a suo carico davanti ai giudici del Tpi cominciò nell'ottobre 2009.

All'Aja per assistere alla sentenza si è recata oggi una delegazione delle 'Madri di Srebrenica', una associazione che ha l'obiettivo di tenere vivo il ricordo degli ottomila musulmani massacrati nel luglio 1995 nella cittadina bosniaca dalle forze serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić, anch'egli sotto processo all'Aja dove è stato condannato in primo grado all'ergastolo nel novembre 2017. 

Karadžić: sentenza non ha alcun legame con giustizia
La sentenza odierna dei giudici dell'Aja "non ha alcun legame con la giustizia": questa la prima reazione di Radovan Karadžić. A riferire le sue parole è stato il suo avvocato difensore Goran Petronjevic, che era presente oggi nell'aula del Tribunale al pronunciamento della sentenza. Definendo 'politica' la sentenza odierna, il legale, citato dai media serbi, non ha escluso una richiesta di revisione del processo alla luce di molti elementi e dettagli che non sarebbero finora emersi.