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ITALIA

Il caso

Diciotti, Giarrusso: "No ad autorizzazione a procedere contro Salvini? Attivisti M5s capirebbero"

I timori dei Cinquestelle. Gasparri propone il riconoscimento  della "natura ministeriale dell'eventuale reato". No del Pd: qui si vota sul fatto che un comportamento illecito è stato usato come strumento di trattativa. Si vota il 19 febbraio

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La base del Movimento 5 stelle capirebbe un 'no' all'autorizzazione a procedere contro il ministro Salvini? "Non esiste la base, ci sono gli attivisti che sono con noi. E gli attivisti capiscono, capiscono..". L'ha detto il senatore 5S Mario Michele Giarrusso al termine della riunione della Giunta per le immunità di Palazzo Madama sul caso Diciotti.

Nessuno dei 7 senatori 5s della Giunta è intervenuto nella discussione, come ha confermato Giarrusso che sul voto finale ha ribadito: "Prenderemo una decisione insieme, per ora abbiamo ascoltato". Poi, alla domanda dei giornalisti se il M5S potrebbe cambiare pelle nel caso di diniego all'autorizzazione a procedere contro Salvini, Giarrusso ha aggiunto: "Questa è una questione che riguarda questa vicenda, non significa cambiare pelle, non è questo in ballo. C'è il rispetto delle leggi costituzionali. La nostra anima, il nostro spirito e i nostri principi li preserveremo".

Gasparri: si vota il 19
La discussione della Giunta delle Immunità del Senato sul caso Diciotti si è conclusa dopo un paio di ore, verso le 18, e proseguirà domani dalle 9.30 fino a mezzogiorno circa. "Quindi sarà un tempo congruo per esaurire il dibattito", ha detto il presidente Maurizio Gasparri uscendo dalla riunione, e aggiungendo: "L'orientamento è quello che all'inizio della settimana prossima, probabilmente martedì, ma mi informerò sui lavori dell'Aula, si dovrebbe arrivare alle dichiarazioni di voto dei gruppi e alla votazione sulla relazione". Per il presidente della Giunta, quindi, "abbiamo lavorato nei termini, rispetto a quello ultimo del 22 febbraio siamo in largo anticipo", mentre sulla discussione del pomeriggio ha spiegato: "Si è parlato solo del merito della relazione (presentata in mattinata da Gasparri, ndr). Alcuni gruppi si sono riservati di intervenire domani". In mattinata Gasparri aveva depositato una lunga relazione nella quale sostanzialmente dice: "Escluso il "movente" privato, escluso il "movente" politico-partitico, rimane in piedi esclusivamente il "movente" governativo, che ha ispirato l'azione del Ministro Salvini e che è pertanto idoneo per il diniego dell'autorizzazione a procedere". Il parlamentare azzurro propone, in sintesi, di riconoscere "la natura ministeriale dell'eventuale reato".

Rossomando (Pd): comportamento illecito usato come strumento di trattativa
"Il punto qui non è decidere se si vota su una linea di governo o no, ma se è ammissibile e se è un interesse nazionale dello Stato usare come strumento di trattativa un comportamento illecito che sottende alla privazione della libertà. In secondo luogo, non condivido l'assunto che se questa è una mia linea politica, di per sé diventa una linea politica dello Stato, altrimenti dovremmo dedurre che decido io, che lo Stato sono io". E' la posizione della senatrice Anna Rossomando del Pd al termine della discussione della Giunta per le Immunità di Palazzo Madama sul caso Diciotti. Il dibattito è iniziato nel pomeriggio sulla base della proposta illustrata dal presidente Maurizio Gasparri che ha chiesto il diniego dell'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Nella relazione non si mette in discussione l'astratta sussistenza di un reato - ha aggiunto Rossomando - e si dice che volutamente si è impedito di far scendere i migranti, cioè un comportamento in astratto illecito, e si dice che era un comportamento strumentale a una trattativa che si stava conducendo in Europa sulla redistribuzione dei migranti".