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POLITICA

La polemica

Domani doppia fiducia Camere, opposizioni attaccano: "Il governo del cambiamento è una balla"

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Doppio voto di fiducia domani in Parlamento. L'Aula del Senato domani mattina sarà chiamata a votare la fiducia posta dal governo sul ddl anticorruzione, mentre quasi in contemporanea l'Assemblea di Montecitorio voterà la fiducia sul decreto fiscale.

Un 'uno-due' che ha suscitato la protesta delle forze di opposizione, tutte unite nel ricordare gli "attacchi anche violenti" che il Movimento 5 stelle nella scorsa legislatura hanno in più occasioni rivolto ai passati governo ogni qualvolta veniva posta la fiducia su un provvedimento. E, tra ironia e critica politica, il risultato dei ragionamenti suona per tutti più o meno così: "Lo sbandierato governo del cambiamento è una bugia".

C'è poi chi, come Forza Italia e Pd, vede il susseguirsi delle fiducie come un segnale della "mancanza di fiducia" tra M5s e Lega. Subito dopo che il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, ha posto la fiducia alla Camera sul decreto fiscale, l'azzurro Simone Baldelli è intervenuto in Aula: "Non vorrei che passasse sotto silenzio che il governo ha posto per la quarta volta la fiducia in questo ramo del Parlamento e contemporaneamente anche nell'altro ramo del
Parlamento, ed è singolare che a farlo sia il ministro Fraccaro, esponente di una forza politica che per 5 anni ci ha angosciato contro ogni fiducia parlando di vulnus della democrazia e con narrazioni retoriche sul governo che era nemico del popolo. Oggi i teorici della grande rivoluzione della democrazia diretta pongono la fiducia esattamente alla stessa maniera dei predecessori - sottolinea Baldelli - e si smonta una delle grandi balle sulla presunta diversità dei 5 stelle: sono esattamente come tutti gli altri, perché la fiducia è prevista dalla Costituzione e un governo può scegliere se porla o meno. La differenza tra noi e voi è che noi non insultiamo l'avversario, mentre voi per anni avete insultato chi ha posto la fiducia dandogli di fatto dei criminali". Ora, è l'invito, "fatela una valutazione serena e cominciate a rispettare la democrazia rappresentativa. Quando si raccontano palle agli elettori poi ci si scontra con la realtà e questa prende il sopravvento". E' poi intervenuto Walter Rizzetto di FdI, ricordando un "post pubblico del luglio 2014 in cui Fraccaro affermava di fronte alla fiducia che un governo senza essere eletto - e vi ricordo non lo è neanche il vostro perché la maggioranza l'ha ottenuta il centrodestra - espropria il Parlamento. Esattamente quello che state facendo voi, ponendo la fiducia in poco meno di una settimana già due volte".

E' il turno di Enrico Borghi (Pd): "Si svela finalmente la natura ambigua del governo del supposto cambiamento. Questa ennesima fiducia, a inizio di una settimana in cui si preannunciano altre fiducie su provvedimenti importanti, conferma che in realtà il vostro presunto cambiamento è un sofisma, è un'affermazione apparentemente logica ma falsa. Il governo comprime per l'ennesima volta il dibattito e nell'altro ramo del Parlamento offende il Parlamento stesso ponendo la fiducia sul ddl anticorruzione" dopo che si era manifestato "l'intento della maggioranza di modificare il testo, avvenuto con voto segreto, e lo fa evidentemente perché la maggioranza non si fida al suo interno e quindi tra qualche giorno qui alla Camera sentiremo l'ineffabile ministro Fraccaro che ci viene a dire che pone una nuova fiducia e poi dopo poche ore un'altra fiducia su una manovra che ancora non sappiamo come sia composta. Questo è il vostro cambiamento? Con l'aggravante che siete arrivati sui banchi del governo galleggiando come surfisti sulla polemica anticasta che avete strumentalizzato e cavalcato e che ora vi sta tornando indietro". Infine, Federico Fornaro di Leu ha ricordato "gli attacchi e le accuse verbali violente fatte nella scorsa legislatura verso i governi che ponevano la fiducia, oggi siamo addirittura in presenza di una doppia fiducia sia alla Camera che al Senato. Sarebbe necessario da parte del governo avere l'onestà intellettuale di chiedere scusa per le cose dette in quest'Aula nella scorsa legislatura. Dovreste chiedere scusa, sarebbe un atto di onestà che vi renderebbe anche merito".