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POLITICA

Verso il voto di maggio

Elezioni europee, depositati 47 simboli al Viminale

Le operazioni si sono concluse alle 16 di oggi

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Sono 47 i contrassegni depositati al Viminale, alle 16 di questo pomeriggio, alla chiusura delle operazioni di consegna. L’ultimo simbolo depositato è quello di Italia dei diritti. I partiti e i gruppi politici i cui contrassegni saranno stati ammessi potranno presentare le liste dei candidati nei giorni di martedì 16 aprile e di mercoledì 17 aprile dalle ore 8.00 alle ore 20.00 presso le cancellerie delle Corti di Appello di Milano, Venezia, Roma, Napoli e Palermo, sedi degli Uffici elettorali circoscrizionali. Le operazioni di deposito ieri si sono concluse alle ore 20 e oggi sono andate avanti dalle 8 alle 16.

Ai loghi presentati nella mattinata di domenica (tra cui quelli dei partiti di maggioranza M5S e Lega), si sono aggiunti i contrassegni di altre forze politiche, tra cui: Partito democratico, Popolari per l'Italia, Nuovo Cdu, Movimento Riscatto Nazionale, Partito Comunista Italiano, Unione di Centro, La Sinistra (Gue/Ngl - European Left), Uniti per l'Italia, Pensa Italia per l'Europa, No alla cassa forense, Federalisti Democratici Europei, Italia Moderata, CasaPound, +Europa e Italia in comune. 

Primi gli 'internettiani'
Big e sconosciuti, veterani ed esordienti, simboli storici accanto a proposte tutte da scoprire. 

Il primo a presentarsi è l'anziano presidente del 'Partito internettiano' accampato da due giorni per garantirsi la priorità. Ma c'è anche la Lega con Roberto Calderoli: nel contrassegno appare 'Salvini premier' ma nessuna indicazione sul futuro gruppo di Bruxelles. Linea seguita anche dal M5s, che non manda in Viminale alcun politico: con i faldoni (e per poco non passa inosservato) arriva invece Pierfrancesco Bruno, già avvocato di Virginia Raggi: "Non sono iscritto al Movimento, ho la delega di Di Maio - spiega - Dato che quella vicenda è andata bene, magari porta fortuna...".

Di segno opposto il Pd, nel cui contrassegno, depositato nel pomeriggio campeggia, oltre al 'Siamo europei' di Calenda, il simbolo Pse: "C'è un fronte contro i sovranisti" spiega il dirigente Marco Miccoli. Per Forza Italia, a ruota, entra Gregorio Fontana con il tradizionale tricolore forzista e le scritte 'Berlusconi' e 'Per cambiare l'Europa'. Mattiniera invece Casapound, in tandem con le Destre unite. Lo seguono Mario Adinolfi, del Popolo della Famiglia, i Verdi, l'Udc, il nuovo Cdu, i Popolari e 'La Sinistra' di Rifondazione e Si. 

Arrivano i 'Forconi', gli Animalisti, il Svp. E poi i loghi sopravvissuti alla Prima Repubblica: il Pci, e - a valle di annose faide sul simbolo - la Dc, "quella fondata nel '43 e mai sciolta". Sullo sfondo l'armata degli eterni candidati, habitué delle burocrazie elettorali che non smettono di sperare, un giorno, di farcela. Come Mirella Cece con il logo 'araldico' del 'Sacro Romano Impero Cattolico', o il capofila dei Poeti d'Azione, che declama instancabile a ogni telecamera la sua 'O Europa, sorgi'.

L'Ue non lascia indifferenti: di qua il 'Movimento riscatto nazionale' che vuole direttamente "stracciare i Trattati", di là i 'Federalisti democratici europei' per cui vanno invece chiusi tutti i Parlamenti nazionali. Infine c'è persino chi riassume il programma nel logo del partito: 'No riforma forense, no alla cassa forense, no legge 247/2012, no alla contribuzione previdenziale slegata dal reddito', si legge in un tondo depositato.

Gli altri passaggi prima del voto
Le liste dei candidati devono essere sottoscritte da almeno 30mila e non più di 35mila elettori della circoscrizione, dei quali almeno 3mila devono risultare iscritti nelle liste elettorali di ciascuna delle regioni della circoscrizione. Sono esentati dalla raccolta delle firme i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare nella legislatura in corso anche in una sola delle Camere; i partiti o gruppi politici che nelle ultime elezioni politiche abbiano presentato candidature con proprio contrassegno e abbiano ottenuto almeno un seggio in una delle due Camere; i partiti o gruppi politici che nelle elezioni precedenti per il Parlamento europeo abbiano ottenuto almeno un seggio; le liste contraddistinte da un contrassegno composito, nel quale sia contenuto quello di un partito o gruppo politico che sia esente dall'onere di sottoscrizione delle candidature; i partiti politici nazionali per i quali sia dimostrato il collegamento concordato con un partito politico europeo rappresentato al Parlamento europeo con un proprio gruppo parlamentare.

Entro il 18 aprile verranno pubblicati sul sito del ministero dell'Interno i contrassegni depositati. Entro il 20 aprile l'ufficio elettorale circoscrizionale deciderà in ordine all'ammissione delle liste dei candidati. Le decisioni sono comunicate, nello stesso giorno, ai delegati di lista. Entro 24 ore dalla comunicazione della decisione i delegati delle liste possono ricorrere all'Ufficio elettorale nazionale. Entro sabato 27 aprile il sito del ministero dell'Interno pubblicherà le liste dei candidati. Entro il 12 maggio i partiti e i movimenti politici pubblicheranno sul proprio sito internet il curriculum vitae fornito dai loro candidati e il relativo certificato penale rilasciato dal casellario giudiziale non oltre 90 giorni prima delle elezioni (25 febbraio 2019). Entro il 19 maggio il sito del ministero dell'Interno pubblica il curriculum vitae e il certificato penale di ciascun candidato.

Dall'11 maggio è vietata la pubblicazione e diffusione dei sondaggi. Dalle ore 24 di venerdì 24 maggio scatta il silenzio elettorale. Dalle ore 7 alle ore 23 di domenica 26 maggio le urne saranno aperte. Per il Parlamento europeo l'Italia eleggerà 76 deputati, di cui 20 spettano alla circoscrizione nordovest (Piemonte-Valle d'Aosta-Lombardia-Liguria), 15 alla circoscrizione nordest (Veneto-Trentino Alto Adige-Friuli Venezia Giulia-Emilia Romagna), 15 alla circoscrizione centro (Toscana-Umbria-Marche-Lazio), 18 alla circoscrizione sud (Abruzzo-Molise-Campania-Basilicata-Puglia-Calabria), 8 alla circoscrizione isole (Sicilia-Sardegna).

Regionali Piemonte e amministrative in oltre 3mila Comuni
Il 26 maggio si terranno anche le regionali in Piemonte e le amministrative in oltre tremila comuni. Coinvolti tra l'altro i cittadini di Bari, Campobasso, Firenze, Perugia, Potenza, Ascoli Piceno, Avellino, Bergamo, Biella, Caltanissetta, Cesena, Cremona, Ferrara, Foggia, Forlì, Lecce, Livorno, Modena, Pavia, Pesaro, Pescara, Potenza, Prato, Reggio Emilia, Sassari, Urbino, Verbania e Vercelli. Eventuali ballottaggi si svolgeranno domenica 9 giugno.