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ECONOMIA

Il summit a Venaria

G7 dei ministri del Lavoro: non lasciare nessuno indietro

Con un impegno per deboli, disabili e non qualificati, giovani e donne, si chiude la due giorni di summit dei ministri del Lavoro dei sette 'grandi', duramente contestata dai manifestanti in due giorni di proteste a Torino. Poletti: i giovani hanno delle ragioni

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Il vertice dei ministri del Lavoro del G7 a Venaria si chiude con un impegno "concordato" ad "adottare un approccio inclusivo al mercato del lavoro, con particolare attenzione ai più deboli della nostre società, per assicurare che nessuno sia lasciato indietro".

La dichiarazione finale
Il documento finale pone "particolare attenzione" sul fronte dell'impatto dell'innovazione sul mondo del lavoro ai "gruppi sociali particolarmente esposti alla perdita di un impiego e alla riduzione dei salari", come disabili, donne, giovani, lavoratori 'maturi' o meno qualificati.

Approccio inclusivo al mercato del lavoro
"I nostri mercati del lavoro stanno vivendo grandi trasformazioni guidate dalla globalizzazione, dall'automazione dalla digitalizzazione, dai cambiamenti demografici ed alla migrazione internazionale. Consapevoli che molti dei nostri cittadini sono preoccupati per l'impatto di queste trasformazioni sul loro reddito, sulla sicurezza dei posti di lavoro e sulle loro opportunità di impiego abbiamo concordato di adottare un approccio inclusivo al mercato del lavoro con particolare attenzione ai più deboli per assicurare che nessuno sia lasciato solo", si legge nel testo dal titolo "Per un migliore futuro del lavoro, percorsi per agire'.

Promuovere i benefici dell'innovazione
I ministri del lavoro di Italia, Germania, Francia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti concordano nella necessità di "promuovere i benefici dell'innovazione tra i gruppi sociali particolarmente esposti alla perdita di un impiego e a coloro che affrontano ostacoli nell'accesso nuove opportunità di lavoro, inclusi i lavoratori meno qualificati i lavoratori maturi e le persone con disabilità".

Politiche per l'occupazione giovanile
Il documento si concentra quindi sul tema dei giovani. "In considerazione della preoccupazione ampiamente diffusa - si legge - sull'alta disoccupazione giovanile in alcuni dei nostri paesi rafforzeremo i nostri impegni per fornire ai giovani le competenze appropriate e per adottare politiche efficaci a sostenere la transizione dalla scuola al lavoro". Continuano i 'Grandi': "Forniremo ai nostri lavoratori un supporto adeguato per adattare le competenze professionali e misure per migliorare la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro".

Le politiche per la famiglia
Spazio anche alle politiche per "conciliare vita professionale e familiare, rafforzando i servizi di assistenza e promuovendo politiche familiari".

Il dialogo prosegue
I paesi del G7 continueranno il dialogo anche dopo la due giorni di Torino: "Abbiamo deciso di lanciare - si legge nel documento- il Forum G7 del lavoro del futuro, una piattaforma per condividere le nostre strategie, scambiare buone pratiche ed esperienze. Il forum sarà gestito dall'Ocse, in collaborazione con l'Oil e coinvolgerà i responsabili politici le parti sociali, gli analisti dell'innovazione e altri attori".

Poletti soddisfatto: non solo politica
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, chiude esprimendo "soddisfazione" il G7 dei minstri del lavoro e dell'occupazione a Venaria. Una discussione, dice, "in termini molto positivi a partire dagli elementi di novità che ci sono stati". "Abbiamo cercato - sottolinea il ministro - di costruire l'idea che per affrontare i grandi cambiamenti che abbiamo di fronte, dall'innovazione alle nuove tecnologie ed alla digitalizzazione, non può bastare l'impegno di una parte, bisogna far interagire soggetti diversi".

Confronto con i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese
Di fronte alla "portata rilevantissima dei cambiamenti che abbiamo di fronte c'è bisogno di cambiare anche il modello di governance, il modo di affrontare le problematiche". Così, dice Poletti, "abbiamo pensato che una discussione importante come questa, su temi fondamentali del cambiamento del lavoro non poteva essere affrontata solo con lo sguardo dei decisori politici, governi e ministri, ma anche nel confronto con i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese, e con Ocse e Ilo". 

Poletti: i giovani hanno delle ragioni
Il G7 contestato dai giovani? "Non tutti i giovani protestano; bisogna evitare di generalizzare. Detto questo, hanno delle ragioni per sollevare problemi: la disoccupazione giovanile è troppo alta. E dobbiamo agire per ridurla. Noi abbiamo ottenuto dei risultati che non sono ancora sufficienti: interverremo ancora nella legge di bilancio". Così Poletti, dopo la conferenza stampa a conclusione del G7, risponde a una domanda sulle proteste in corso contro il summit.