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MONDO

Il caso di Ali Feruz

La Russia nega il diritto d’asilo a un giornalista dissidente uzbeko

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Un tribunale di Mosca ha confermato la decisione dell’Ufficio centrale per l’immigrazione di negare il diritto d’asilo al giornalista della “Novaya gazeta” Ali Feruz (vero nome Hudoberdy Nurmatov).

Feruz, cronista del giornale di Anna Politkovskaya, è stato fermato dalla polizia per il controllo di documenti il primo agosto scorso. Il giorno dopo è stata emessa la sentenza sulla custodia cautelare in attesa dell’espulsione verso il paese d’origine, l’Uzbekistan, per presunta violazione delle norme sul soggiorno degli stranieri sul territorio russo. 

Il giornalista dissidente emigrò dall’Uzbekistan nel 2008 a causa della persecuzione da parte dei servizi segreti locali. Il 2 agosto scorso, dopo aver saputo della sentenza di espulsione, Feruz ha tentato di suicidarsi. In carcere sarebbe stato anche picchiato dalle guardie. Ora si trova in un centro per l’espulsione nei pressi di Mosca.

La Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) ha emesso d’urgenza un'ordinanza che vieta l’espulsione di Feruz prima dell’esame del suo caso da parte della Corte stessa.