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POLITICA

Manovra finanziaria

Boccia: "Confindustria crede nella Lega". Calenda: "Vergogna"

Di nuovo scintille tra il numero uno degli industriali e l'ex ministro dello Sviluppo Economico

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di Tiziana Di Giovannandrea
Duro botta e risposta tra Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, e Carlo Calenda, ex ministro per lo Sviluppo Economico. I due contendenti non se lo sono certo mandati a dire. Terreno di scontro l'apertura di credito da parte di Confindustria nei confronti della Lega sull'argomento di polemica politica di queste ore: la manovra finanziaria.

Veniamo ai fatti. In mattinata durante l' assemblea degli industriali di Vicenza a Breganze, Vincenzo Boccia ha pronunciato dal palco le parole che hanno fatto infuriare il Pd: "Di questo governo crediamo fortemente nella Lega, è una componente importante, qui non si tratta di regionalità ma di risposte vere ai cittadini". Boccia ha poi parlato della Lega in termini di "grandi aspettative, altissima non solo alte".  

Immediata la replica di Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico, tramite Twitter: "La Confindustria è ufficialmente leghista. Chissà se le imprese credono anche nel piano B, nel trasformare l'Italia in una democrazia illiberale, nello spread fuori controllo etc. Mai un Presidente aveva fatto un endorsement così a un partito politico. Vergognoso". 

'Appiattiti? Lui non sa organizzare cene'
Al vetriolo la replica di Boccia: "Lui ha parlato di una Confindustria appiattita e non ha avuto parole tenere nei nostri confronti. In realtà Calenda non è neanche in grado di organizzare una cena a casa sua con i compagni di partito". 

Nella controreplica Calenda ha ricordato quanto fatto da ministro mentre era al governo, come l'organizzazione di 'Impresa 4.0' o 'Piano Made in Italy'. 

Al termine dell'Assemblea Generale dell'associazione di Vicenza, Boccia, colloquiando con i giornalisti ha espresso meglio il suo pensiero: "Abbiamo grandi aspettative nei confronti della Lega, c'è un rapporto storico di molti nostri imprenditori e con i governatori della Lega, in Veneto, in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia, c'è un storia di complessità e di confronto serrato. Ci aspettiamo che questo possa tradursi anche in una attenzione a livello nazionale, non solo alle nostre istanze categoriali".