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POLITICA

Il governo in aula

Migranti, Salvini annuncia che Italia non firmerà Global compact a Marrakech. "Deciderà Parlamento"

Dopo l'annuncio in aula del Ministro dell'Interno la linea dell'esecutivo viene ribadita (e confermata) dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "A Marrakech il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sara' pronunciato"

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A sorpresa Matteo Salvini annuncia in Aula alla Camera che il governo italiano non firmerà il Global compact,  il patto globale sull'immigrazione, e che sarà il Parlamento a decidere se aderire o meno al Trattato. Passano pochi minuti e la linea dell'esecutivo viene ribadita (e confermata) dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che, prima in una nota, poi durante una conferenza stampa spiega: "Il Global Compact è assolutamente compatibile con la nostra strategia, ho condiviso il piano con i miei partner Ue, non ho cambiato idea" rispetto alla valutazione espressa all'Assemblea Onu ma essendo un documento che ha valore politico abbiamo convenuto che forse è giusto creare un passaggio parlamentare, in cui far condividere da parte di tutti ciò che stiamo facendo."

Nella nota il premier aveva anche precisato che "a Marrakech, quindi, il Governo non parteciperà, riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sarà pronunciato".



Pd all'attacco: "Cambio di linea dettato da Salvini"
A Marrakech, quindi, il Governo non partecipera', riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sara' pronunciato". Una posizione che, di fatto, e' la critica di Pd e Leu, cambia la linea fin qui tenuta dall'esecutivo: "Con il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, l'Italia aveva assicurato all'Onu che avrebbe firmato il Global Migration Compact, a Marrakech l'11 dicembre. Avevano detto che avrebbero firmato, mentre Salvini ha deciso oggi che ci pensera' il Parlamento", attacca Graziano Delrio. "E' un cambio di posizione sostanziale, ma la cosa piu' grave che denunciamo e' che questo fa perdere credibilita' all'Italia. La nota di Conte e' stata dettata da Salvini", conclude il capogruppo dem.

Martina: "Italia zimbello globale"
Per il candidato alla Segreteria del Partito democratico Maurizio Martina “Il comportamento del premier Conte sul Global Compact, il patto globale sull’immigrazione, è vergognoso. Ha preso impegni internazionali che ora si rimangia, il governo si è spaccato nella sostanza e ha cercato di scaricare sul Parlamento le sue divisioni, mentre l’Italia anche così diventa sempre più lo zimbello globale”

Conte smentisce: "Linea concordata"
Ma Conte smentisce la 'ricostruzione' fatta dal Pd. Anzi, rivendica di non aver "affatto cambiato idea, e' compatibile con la nostra strategia". E riferisce di aver convocato ieri un vertice dove si "e' convenuto che su una prospettiva del genere e' giusto che ci sia un confronto parlamentare".

Voci diverse nel M5S
Ma e' la reazione dei 5 stelle a suscitare perplessita' sulla condivisione del cambio di rotta: "E' opportuno parlamentarizzare il dibattito e rimettere le relative scelte all'esito di tale discussione. E' corretta quindi la scelta del Governo che a Marrakech non partecipera', riservandosi di aderire o meno al documento solo quando il Parlamento si sara' pronunciato dopo un approfondito dibattito", dichiarano i parlamentari 5 Stelle delle commissioni Esteri di Camera e Senato insieme al sottosegretario Manlio Di Stefano. Di tutt'altro avviso Brescia, che su facebook scrive: "Il Global compact va sottoscritto assolutamente. Non cadiamo nelle trappole dell'opposizione su un atto, tra l'altro, non vincolante".



Divisioni? "Follie della stampa italiana", taglia corto Di Stefano.

Meloni: "Salvini scelga"
Ma FdI non si fida, e Giorgia Meloni chiede a Salvini di fare una scelta netta: "Sono una persona che sa fare di conto, e i conti dicono che se i 5 stelle votano insieme al Pd abbiamo perso la battaglia e forse lei Salvini deve prendere ora una posizione e dire no formalmente al Global compact oppure dire no a questo governo".


La Farnesina: "Tema da approfondire"
Nel pomeriggio, una nota della Farnesina sottolinea che il ministro degli Esteri "resta convinto che l'orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento essenziale", e ricorda poi quanto detto da Moavero in occasione di una interrogazione parlamentare di FdI: "il Presidente del Consiglio aveva espresso un orientamento favorevole; in ogni caso avremo un approfondimento in sede di Governo, prima di procedere alla conclusione eventuale dell'accordo stesso, tenendo conto, anche, degli stimoli parlamentari".

Cronaca di una mattina in aula
Tutto ha inizio a Montecitorio, mentre l'Aula sta votando gli ordini del giorno presentati sul decreto Sicurezza. Forza Italia con Gregorio Fontana sta illustrando il suo odg sul Global compact: "C'e' uno strabismo del governo che ci preoccupa. Da un lato il governo interviene con decreto per bloccare il flusso migranti e dall'altro non ha posizione chiara sul Global compact che toglie sovranità all'Italia. Non si capisce se l'Italia aderirà o meno alla firma dell'11 dicembre a Marrakech e Conte in sede Onu aveva dato linea favorevole", spiega il deputato azzurro.

Sull'odg il sottosegretario Nicola Molteni aveva dato parere favorevole ma con riformulazione, con la richiesta che sia il Parlamento a decidere sull'adesione al Trattato. Scoppia a questo punto una piccola polemica proprio sulla posizione dell'esecutivo, la presidente di turno Mara Carfagna evidenzia una contraddizione nella linea (ovvero la richiesta di riformulazione prevede la frase "impegna il governo a far esprimere il parlamento") ed è a quel punto che interviene a sorpresa il ministro dell'Interno, che esordisce rivolgendosi alla parte sinistra dell'emiciclo: "Se gli insulti li tenete per la fine è meglio". Poi afferma: "E' un atteggiamento strano della sinistra, state lamentando da ore il fatto che il governo tolga spazio di espressione, giudizio e partecipazione e dialogo al parlamento, ora il governo su una scelta come questa lascia decidere il Parlamento. Il governo non firmerà alcunché e non andrà a Marrakesh perché  il dibattito è così importante che non merita di essere una scelta solo del governo ma deve essere l'Aula a discuterne".