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POLITICA

Verso l'esecutivo

Di Maio e Salvini al Colle. Lega: 'no' a interventi a gamba tesa. M5s: finita epoca privilegi

Il leader dei grillini conferma l'intesa e dice: abbiamo chiesto che il "superministero" del Lavoro e dello Sviluppo economico sia affidato al M5s. Secondo indiscrezioni, Giuseppe Conte è in pole per Palazzo Chigi. Faccia a faccia intanto alla Camera tra il leader leghista e il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni in vista degli appuntamenti al Quirinale

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"Abbiamo scelto un nome equilibrato che soddisfa noi e loro". Con il nome del premier in tasca - come ha confermato ieri Matteo Salvini, a Fiumicino in uno dei gazebo allestiti dalla Lega per votare sul contratto - M5s e Lega oggi saliranno al Quirinale per presentare il programma e la squadra di governo. Dopo quasi 80 giorni di incontri tra le varie forze politiche - vincitrice e sconfitte alle urne - si è giunti finalmente ad un accordo per formare il nuovo, atteso esecutivo. Ora la palla passa al Capo dello Stato. La senatrice grillina, Silvia Vono commenta: "é finita l'epoca dei privilegi. Sta per iniziare un periodo di cambiamento radicale". Il leghista Francesco Vozza: "Questo governo è una speranza per il Paese e il fatto che abbiamo tutti i poteri forti contro mi convince che siamo sulla strada giusta. "Mi auguro che Mattarella rispetti il mandato costituzionale e spero non ci siano interventi a gamba tesa".


A partire dalle 17.30 gli incontri con il Presidente della Repubblica
Movimento cinque stelle e Lega salgono rispettivamente alle 17,30 e alle 18 al Colle. Lo rende noto un comunicato della Presidenza della Repubblica nel quale si annuncia che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riprenderà oggi le consultazioni per la formazione del governo. Questo il calendario diffuso dal Colle: alle ore 17.30 Mattarella riceverà Danilo Toninelli e Giulia Grillo rispettivamente Presidente del Gruppo Parlamentare "MoVimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, accompagnati da Luigi Di Maio, Capo della forza politica "MoVimento 5 Stelle; alle 198 sarà la volta di Gian Marco Centinaio e Giancarlo Giorgetti, rispettivamente Presidente del Gruppo Parlamentare "Lega - Salvini Premier" del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, accompagnati dal senatore Matteo Salvini, segretario federale del partito "Lega - Salvini Premier". La Sala Stampa del Quirinale sarà aperta dalle ore 16. 

Conte in pole per Palazzo Chigi. Ballottaggio con Roventini?
Sarebbe Giuseppe Conte, secondo diverse fonti parlamentari, il nome in pole per Palazzo Chigi. Nessuna conferma ufficiale arriva né dalla Lega né dal M5s ma nelle ultimissime ore il ballottaggio tra Conte e Andrea Roventini, entrambi candidati ministri del Movimento, starebbe vedendo in vantaggio il docente fiorentino di Diritto Privato e membro del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Su Conte, a differenza di Roventini, ci sarebbe anche il placet della Lega.

Di Maio verso Lavoro-Mise, Salvini punta a Interno 
L'accordo, a cascata, sarebbe molto avanzato anche sulla squadra dei ministri. Luigi Di Maio e Matteo Salvini sarebbero diretti il primo al Ministero dello Sviluppo Economico-Lavoro (il M5s ha proposto l'unione dei due dicasteri) e il secondo all'Interno. Ancora aperti i nodi relativi all'Economia - a cui punta il M5s - e alla Difesa, alla quale invece punta la Lega. 

Incontro Meloni-Salvini: FDI resta fuori dal governo
Sarebbe questo l'esito dell'incontro oggi alla Camera. Salvini avrebbe proposto a Meloni di far parte del governo, questa la risposta: "Proposta tardiva, restiamo fuori". La leader di FDI lo aveva già anticipato ieri sera ospite a Che Tempo che fa.

Ai gazebo della Lega 91% dice sì al contratto di governo
"Sono circa 215mila i cittadini che in questo fine settimana sono andati ai gazebo della Lega per votare il contratto di governo. I sì hanno raggiunto il 91% del totale. Per la Lega si tratta di un ottimo risultato, eccezionale la partecipazione", si legge intanto in una nota del Carroccio. 

Salvini: abbiamo chiuso su premier e ministri 
"Abbiamo chiuso sul premier e sui ministri. Il nome lo daremo a Mattarella. Non saremo né io né Di Maio. Nessuno ponga veti", ha detto il leader della Lega. Aggiungendo che quello del premier "è un bel nome, come sono bei nomi quella della squadra di governo che abbiamo in testa". "I nomi e i cognomi li facciamo al presidente della Repubblica, per rispetto e perché così prevede la Costituzione", ha spiegato Salvini.

"Siamo tutti politici. Chiunque si occupa della cosa pubblica è un politico con la 'P' maiuscola, anche se non è mai stato parlamentare" spiega il segretario della Lega a chi gli chiede chi sarà il futuro premier. A proposito dei ministri Salvini dice che "è possibile che nel Governo ci siano persone che mai nella loro vita hanno votato Lega o M5s". E annuncia due novità: "Un  ministero per Famiglie e Disabilità e un ministero per il Turismo".

Sul pressing di questi giorni verso Fratelli d'Italia, ammette: "Mi piacerebbe" il loro ingresso in un governo di cambiamento, ma " non facciamo violenza a nessuno".

Con i giornalisti Salvini parla anche dei rapporti con l'estero. "L'Italia rimarrà nell'Alleanza Atlantica e migliorerà i propri rapporti con la Russia", dice. Per quanto riguarda l'Europa, in caso l'Ue non conceda flessibilità "andremo a trattare, noi non siamo la Grecia, abbiamo un potere contrattuale, una forza economica maggiore di altri Paesi".  

Francia? "Inaccettabile invasione di campo"
"La Francia si occupi della Francia. Oggi c'è l'ennesimo intervento contro il libero voto degli italiani. Se ci chiedono di fare cio' che facevano i Governi precedenti, sappiano che faremo il contrario", afferma il leeder della Lega, Matteo Salvini, sull'intervento odierno del ministro dell'Economia francese.

"Un ministro francese 'avverte' il futuro governo: non cambiate niente, o saranno problemi. Altra inaccettabile invasione di campo. Non ho chiesto voti e fiducia per continuare sulla via della povertà, della precarietà e dell'immigrazione: prima gli italiani!" aveva scritto su su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini, replicando al ministro dell'Economia francese Le Maire. Il ministro francese aveva avvertito: la stabilità dell'area Euro sarà "minacciata" se il nuovo governo italiano non rispetterà gli impegni su debito e deficit.


Di Maio conferma: chiuso accordo politico, parola a Mattarella
A confermare la chiusura dell'accordo sul premier è, qualche ora dopo, Luigi di Maio. "Io e Salvini abbiamo chiuso un accordo politico. Ovviamente le prerogative sono ora del presidente della Repubblica, sceglierà lui i passaggi da fare", dice il leader del M5s a margine di un'iniziativa elettorale a Teramo.

"Ministero Lavoro e Sviluppo economico a M5s" 
"Abbiamo chiesto che il ministero dello Sviluppo economico con dentro quello del Lavoro sia un super ministero per risolvere i problemi degli italiani vada al Movimento 5 stelle insieme a tanti altri e alla possibilità di guidare questo cambiamento", aggiunge Di Maio.

A Europa chiederemo margini per la spesa
"Prima di spread e dei parametri di Bruxelles- continua- vengono i cittadini italiani con i loro diritti essenziali. E se dovremo pretendere qualcosa in Europa non andremo col cappello in mano, ma chiederemo i margini per poter spendere come seconda forza manifatturiera in Europa e che dà 20 miliardi e ne vede rientrare 10-12".

Tav ormai superata, investiamo i soldi nel trasporto pubblico
"Dico ai francesi che per la Tav avete scavato, scavato per anni, ma ormai è superata, quindi prendiamoci quei soldi e mettiamoli nel trasporto pubblico locale".

Alla Francia dico fateci partire, poi le critiche
"Oggi ci ha criticato anche il ministro dell'economia francese, io a lui rispondo con un sorriso..Fateci partire e poi ci criticate, ne avete tutto il diritto" afferma Di Maio.

Non tiro Mattarella per la giacca, decide lui
"Ci deve convocare il presidente" conclude Di Maio sul prossimo step per la formazione del governo. Ai giornalisti che gli chiedono se lui e Salvini stiano aspettando una convocazione del presidente della Repubblica, chiarisce: "Non mi fate dire cose che sembra che voglia tirare il presidente per la giacca. Decide il presidente".