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ITALIA

Commemorazione dei defunti al Cimitero Laurentino

Papa: la memoria fa forte un popolo, mai perderla o nasconderla

"Beatitudini nostro 'navigatore', luci per non sbagliare strada"

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Immagine di repertorio
"La liturgia di oggi è realistica, è concreta: ci inquadra nelle tre dimensioni della vita, le dimensioni che anche i bambini capiscono, il passato, il futuro, il presente".

Così Papa Francesco ha iniziato la sua omelia nella messa per la Commemorazione dei defunti celebrata al Cimitero Laurentino. "Oggi è un giorno di memoria - ha detto nel suo discorso pronunciato interamente 'a braccio' -, il passato. Giorno per ricordare coloro che hanno camminato prima di noi, che ci hanno accompagnato, ci hanno dato la vita. Ricordare, fare memoria: la memoria è quello che fa forte un popolo, perché si sente radicato in un cammino, radicato in una storia, radicato in un popolo".

"La memoria - ha proseguito Francesco - ci fa capire che non siamo soli, siamo un popolo, un popolo che ha storia, che ha passato, che ha vita. La memoria è di tanti che hanno condiviso con noi un cammino: sono qui e non è facile fare memoria. Noi tante volte facciamo fatica a tornare indietro e pensare cosa è successo nella mia vita, nella mia famiglia, nel mio popolo". "Ma oggi è un giorno di memoria - ha ribadito - la memoria che ci porta alle ardici: alle mie radici, alla radici della mia famiglia, alle radici del mio popolo".

Secondo il Papa, "la memoria è speranza, speranza di incontrarci, speranza di arrivare dove c'è l'amore che ci ha creato, dove c'è l'amore che ci aspetta, l'amore dei padri". E "fra memoria e speranza c'è la terza dimensione, quella della strada che dobbiamo fare e che noi facciamo". "Come fare la strada senza sbagliare? - ha chiesto Bergoglio - Quali sono le luci che mi aiuteranno a non sbagliare la strada? Qual è il 'navigatore' che lo stesso Dio ci ha dato per non sbagliare la strada?". "Sono le Beatitudini che nel Vangelo Gesù ci ha insegnato - ha risposto -. Queste Beatitudini, la mitezza, la povertà di spirito, la giustizia, la misericordia, la purezza di cuore, sono le luci che ci accompagnano per non sbagliare strada".

"Questo è il nostro presente - ha aggiunto il Papa -, in questo cimitero ci sono le tre dimensioni della vita: la memoria, possiamo vederla lì (indica le tombe, ndr); la speranza, la celebreremo adesso nella fede, non nella visione; e le luci per guidarci nel cammino, per non sbagliarci, per no sbagliare strada, le abbiamo sentite nel Vangelo, sono le Beatitudini". "Chiediamo oggi al Signore - ha concluso - che ci dia la grazia di non perdere mai la memoria, mai nascondere la memoria: memoria di persone, memoria di famiglia, memoria di popolo. Ci dia la grazia della speranza, perché la  speranza è un dono di Lui: saper sperare, guardare l'orizzonte, non rimanere chiusi dietro a un muro. E ci dia la grazia di capire quali sono le luci che ci guideranno lungo la strada, per non sbagliare e arrivare dove ci aspettano con tanto amore".