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MONDO

Rapporto della commissione: 'Rivedere la castità per preti'

Pedofilia, premier Australia: emersa tragedia nazionale

​Da quando  è stata istituita nel 2013,  la Commissione di sei membri ha tenuto udienze nei sei stati e due territori del paese, ha intimato e ottenuto il rilascio di 1,2 milioni di documenti e ha identificato pi di 4000 istituzioni in cui si sono commessi abusi negli ultimi decenni. Quasi 2600 persone sono state segnalate alla polizia e ad altre autorità e sono state avviate 230 azioni penali

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Il rapporto della Commissione australiana d'inchiesta sulle risposte istituzionali sulla pedofilia "ha rivelato una tragedia nazionale. Ringrazio i membri della commissione e coloro che hanno avuto il coraggio di raccontare le loro storie". Così il premier australiano, Malcolm Turnbull, ha commentato i risultati dell'inchiesta che ha raccolto le deposizioni di oltre 15 mila persone e udito a porte chiuse oltre 8.000 vittime di abusi sessuali, in gran parte subiti in istituzioni religiose. 

Il presidente della Commissione Peter McClellan ha avvertito che non si tratta di "un problema del passato". "Attraverso molti decenni molte istituzioni hanno tradito i nostri bambini. I sistemi di protezione dell'infanzia e di giustizia civile li hanno abbandonati", ha detto. La polizia ha spesso rifiutato di credere ai bambini e di indagare sulle loro denunce, e il sistema di giustizia penale ha creato "molte barriere" alla riuscita di procedimenti giudiziari, ha aggiunto.    

Da quando  è stata istituita nel 2013 dal governo laburista di Julia Gillard, la Commissione di sei membri ha tenuto udienze nei sei stati e due territori del paese, ha intimato e ottenuto il rilascio di 1,2 milioni di documenti e ha identificato pi di 4000 istituzioni in cui si sono commessi abusi negli ultimi decenni. Quasi 2600 persone sono state segnalate alla polizia e ad altre autorità e sono state avviate 230 azioni penali.

Rapporto Sydney, 'rivedere la castità per preti'
Tra le 409 raccomandazioni contenute nel rapporto conclusivo dell'indagine sulla pedofilia in Australia, la  commissione propone di rivedere il segreto della confessione, con l'obbligo per i sacerdoti di riportare alla polizia abusi sessuali a essi rivelati. E anche di ripensare il voto di castit,à considerandolo all'origine di molti abusi sui
minori, e suggerendo che diventi 'volontario'. Indicazioni che vengono respinte dai vescovi cattolici di Sydney, Anthony Fisher, e di Melbourne, Dennis Hart. Quest'ultimo ha ammesso che se qualcuno gli rivelasse in confessione di aver commesso abusi su minori si sentirebbe "terribilmente combattuto", ma non violerebbe il segreto. "La pena per un sacerdote che viola il segreto della confessione la scomunica, è una questione spirituale, reale e grave", ha
aggiunto.  

Fra i prelati che hanno deposto davanti alla commissione, l'ex cardinale di Sydney George Pell, chiamato in causa non per fatti direttamente a lui attributi ma per aver 'coperto' reati commessi da sacerdoti della sue diocesi. Il prelato  è stato in seguito rinviato a giudizio in Australia il prossimo marzo su accuse di multipli reati di pedofilia 'storici', ai danni di multiple vittime. Il 76/enne cardinale, a cui il papa ha accordato un periodo di congedo dall'incarico di prefetto degli affari economici del Vaticano, ha sempre respinto fermamente ogni accusa.