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POLITICA

Intervista all’ex premier

Renzi: Di Maio governi, ma senza i voti del Pd

Mentre si discute in Direzione nazionale l’ex segretario dem ribadisce le sue posizioni, se i vincitori non riescono a formare un esecutivo “ammettano il fallimento”

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Mentre in Direzione nazionale del Pd le opinioni divergenti sono quasi tutte sui suoi ultimi interventi, Matteo Renzi ribadisce le sue posizioni in un’intervista per La7, inedita ma realizzata qualche giorno fa. "Nessuna polemica, nessuna divisione, nessuno scontro. Noi abbiamo detto una cosa semplice: hanno vinto loro, governino. Non sono capaci? Lo dicano. Ammettano il loro fallimento. Non dicano come fa Di Maio: ah, gliela faremo pagare, la pagheranno. Che è un linguaggio abbastanza strano per uno statista. 'La pagherete, pagherete cara, pagherete tutto'", ha attaccato Renzi.

"Io trovo abbastanza sorprendente che Di Maio si arrabbi perché non votiamo la fiducia al governo Di Maio. Sapessi quanti si arrabbiano se noi votiamo la fiducia al governo Di Maio. Andiamo sulla sostanza - ha aggiunto l'ex segretario Pd - Il punto è: se sono in grado di governare governino per l'Italia. C'è un sacco di cose da fare. Hanno promesso il reddito di cittadinanza… io non ci credo. Ora tocca a loro darlo il reddito di cittadinanza, in particolar modo al Sud. Hanno promesso, quegli altri, la flat tax, una roba che non sta né in cielo né in terra. La facciano".

"Quello che per me per me è fondamentale e cruciale è un'altra cosa. Se loro non sono capaci beh, forse è arrivato il momento di dire che c'è un problema di regole in Italia. Che non lo ponevamo noi in modo strumentale qualche anno fa. Quindi con molta tranquillità, con molta lucidità, in bocca al lupo a Di Maio se ha i numeri per fare il governo. Ma certo i numeri per fare il governo Di Maio li avrà senza il Pd", ha sottolineato Renzi.

E ancora sui 5 Stelle ha proseguito: ''Non ho chiuso a doppia mandata. Anzi. Io ho fatto un ragionamento diverso. Ho detto una cosa che pensano praticamente tutti. E cioè che è giustissimo fare il confronto, fare ogni tipo di dialogo con chiunque, a maggior ragione coi Cinque stelle. Però l'idea di tradire il mandato dei cittadini, degli elettori, e fare un governo con la guida di Salvini da un lato, o quella di Di Maio dall'altro, boh… secondo me sarebbe una cosa che nessuno dei nostri capirebbe".

"Io penso una cosa molto semplice. Noi abbiamo preso il 18% dei voti. Quindi non abbiamo vinto. Anzi, hanno vinto gli altri in modo molto chiaro. Sono capaci di governare? Lo facciano. E noi dobbiamo essere molto tranquilli. Dobbiamo non avere il tono che hanno avuto i Cinque stelle contro di noi quando eravamo al governo o Salvini che diceva 'avete le mani sporche di sangue', gli altri dicevano 'mafiosi, corrotti'. Dobbiamo essere rispettosi. Chi sarà il presidente del Consiglio potrà contare sul nostro rispetto istituzionale ma non sul nostro voto", ha concluso l’ex premier.