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POLITICA

Si chiude a Firenze la nona edizione della Leopolda

Renzi: "Non lasciamo l'Italia a chi sfascia i conti"

"L'accordo con i Cinquestelle sarebbe stato molto, molto vantaggioso, ma abbiamo voluto salvare la nostra anima" dice l'ex premier. "Caro Matteo, caro Luigi, fermatevi finché siete in tempo, ritirate la manovra, state sfasciando i conti e non mantenendo le promesse elettorali" ammonisce. E lancia i comitati civici: "Non sono corrente, non li facciamo per le elezioni, ma per coinvolgere le persone"

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"Alla Leopolda siamo il doppio dell'anno scorso, quando eravamo al governo. L'opposizione fa bene alla Leopolda, ma male al Paese purtroppo". Così Matteo Renzi nel suo intervento di chiusura a Firenze.

"L'odio porterà i giacobini sul patibolo"
"La campagna di odio ricevuta in questi mesi è senza precedenti, sempre di più, pensavo si fermassero dopo le elezioni - ha aggiunto -. L'odio fa male, quintali di fango non ci hanno sporcato l'anima, ma non si risponde con l'odio, che si ritorcerà su di loro: I giacobini finiranno sul patibolo come sempre. Alla mistificazione costante contro di noi rispondiamo con i numeri, con la realtà".

"Detto no a un governo con M5s perché la politica non è poltrone"
"Noi abbiamo detto di no" al governo Pd-M5s "non per i popcorn, ma perché pensiamo che la politica sia passione, idealità, valori, non poltrone" ha aggiunto Renzi. "C'era un disegno - ha spiegato - sostenuto da personaggi di grande rilevanza, trasformarci in una sorta di piccoli alleati saggi del M5s e pensare che l'ala più razionale della destra dovesse fare altrettanto con Salvini, per arrivare a un bipolarismo populista".

"Contro di noi pezzi di establishment per il no al referendum"
"I barbari li avevano già romanizzati, pezzi importanti dell'establishment avevano già detto no al referendum, come pezzi del sistema economico e finanziario e l'Economist", ha continuato Renzi. "Il guru di Di Maio si chiama Enzo Scotti, un ex ministro democristiano, lo chiamavano Tarzan per la facilità con cui passava da una corrente all'altra - ha aggiunto -, ha fondato la Link University, è il punto di riferimento di un pezzo della classe dirigente".

"Falso che sento Salvini, lui e Di Maio si fermino"
"Dicono che sentirei Salvini tutti i giorni, è una falsità. Sono mesi che non lo vedo in Senato- ha detto ancora l'ex premier-. Ascolta i miei consigli? Non mi pare, dalla direzione che prende... Se Salvini mi ascoltasse, a Di Maio se mi capisse, darei un consiglio: caro Matteo, caro Luigi, fermatevi finché siete in tempo, ritirate la manovra, state sfasciando i conti e non mantenendo le promesse elettorali, seguite i consigli della contromanovra che abbiamo fatto con Padoan".

"Non lasciamo l'Italia a cialtroni che sfasciano i conti"
"Noi siamo quelli che barcollano ma non mollano. Siamo quelli che restano, ma siamo anche quelli che si rimettono in cammino perchè non vogliono lasciare l'Italia ai cialtroni che la vogliono distruggere" ha poi affermato.

"Il mio carattere? Finché erano ministri nulla da dire"
"Ci sono compagni di strada che non hanno avuto niente da dire sul mio carattere fintanto che grazie a quel carattere stavano a fare i ministri: quando è finito tutto, si sono accorti del problema del mio carattere" ha concluso Renzi, aggiungendo che "l'ondata populista non nasce dal carattere di uno di Rignano, ma da un fenomeno culturale che va affrontato, o non vinceremo mai più".

"Foa è un bugiardo, vogliamo vedere le schede della sua elezione"
"Ieri il presidente della Rai ha detto a un giornale israeliano che l'intero gruppo degli eurodeputati Pd è finanziato dal finanziere Soros: Foa è una fake news che cammina, è un bugiardo. Domani il gruppo lo denunci per calunnia e diffamazione, vergogna!", ha detto poi l'ex premier. "Abbiamo ragione di credere che le schede della sua elezione siano segnate, chiediamo da settimane di vederle - ha aggiunto -, Casellati e Fico le facciano vedere per verificare. Neanche Berlusconi arrivò a tanto, vergognatevi".

"Salvini non ha ancora condannato Traini"
"Mi aspetto che il ministro dell'Interno faccia un tweet perché c'è un italiano, candidato con la Lega l'anno scorso, che ha sparato a sei persone di colore (a Macerata, ndr), e che ancora il ministro non ha condannato" ha quindi affermato Renzi. "Il problema dell'Italia non è l'immigrazione, ma la legalità, e vale per le persone a prescindere dal colore della pelle".

"Con la leadership personale preso il 40%, senza il 18%"
"Con la personalizzazione della leadership abbiamo vinto e perso, ma abbiamo sempre preso il 40%(alle Europee del 2014 e al referendum costituzionale del 2016,ndr), con la spersonalizzazione il 18%". ha aggiunto. "La creazione dei comitati civici non é la creazione di una corrente del Pd, ce ne sono fin troppe - ha poi affermato -. Serve una gigantesca organizzazione in rete, ma anche il contatto umano. Tornando dalla Leopolda mettete su un comitato, sono la serietà contro la cialtronaggine di questo governo, non si fanno per le elezioni, si fanno per coinvolgere le persone. Crediamo nella comunità, non a un 'ministro della paura' che incita a odiare il vicino".

"Daremo a chi vince il congresso il rispetto che non ebbi"
"Noi daremo a chi vincerà il congresso del Pd il rispetto che non abbiamo avuto quando abbiamo vinto noi, daremo a chi vincerà il congresso del Pd la collaborazione che non abbiamo ricevuto", ha concluso Renzi, spiegando: "Non abbiamo parlato di congresso del Pd in questo nostro appuntamento, perché noi abbiamo partecipato due volte, e due volte abbiamo vinto col 70%, e due volte ci hanno fatto la guerra i nostri amici all'interno col fuoco amico. Riprovarci per rivincere sarebbe comunque un atto probabilmente non utile a noi e al Pd"