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ITALIA

Terra dei fuochi

Rifiuti, incendio Stir: il governo promette la linea dura, pronto l'esercito

Il ministro dell'Ambiente, Costa: "Lo Stato non ha nessun intenzione di ritornare nell'emergenza che abbiamo vissuto venti e più anni fa. Non ci faremo mettere in ginocchio da qualche criminale"

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In fiamme nella serata di ieri un capannone nello stabilimento di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti (Stir) di Santa Maria Capua Vetere. In fumo è andato il materiale selezionato da trasportare nell'inceneritore di Acerra. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte e sono ancora sul posto per tenere sotto controllo eventuali focolai.

Linea dura
Una task force formata da cento specialisti in indagini di carattere ambientale dell'Arma dei carabinieri; più l'Esercito che vigilerà sui siti di rifiuti maggiormente a rischio. Sono le misure adottate dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenuto nella prefettura di Caserta, alla presenza del ministro dell'Ambiente Sergio Costa, il giorno dopo il rogo allo Stir, il quarto incendio a impianti di rifiuti dal mese di luglio. Durante la riunione è emerso che presto verrà a Caserta il ministro dell'Interno Salvini, e che nel capoluogo della Reggia si terrà anche un comitato nazionale per l'ordine pubblico, mentre del Consiglio dei Ministri annunciato dal vice-premier Di Maio non si sa ancora il luogo.

L'esercito
Dal canto suo il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ha annunciato che nella Terra dei fuochi ci sarà un monitoraggio con militari e mezzi. "Presto - ha spiegato Costa - arriveranno a Caserta e Napoli 100 carabinieri esperti in indagini ambientali che avranno il compito di capire cosa sta accadendo in Campania negli ultimi mesi. L'Esercito sarà invece impegnato nella vigilanza di siti di rifiuti maggiormente sensibili, che saranno individuati dalle prefetture". Per altro gli uffici territoriali del governo erano già stati incaricati dal Viminale, a luglio, di predisporre elenchi dei siti di rifiuti sensibili, tra impianti pubblici e privati. La prefettura di Caserta, guidata da Raffaele Ruberto,è stata tra le più solerti individuandone 262; tra questi saranno ora indicati quelli che presentano maggiori rischi. "E' giusto che lo Stato faccia sentire la sua presenza forte, anche fisica. La nostra intenzione - ha aggiunto Costa - è avviare un percorso che porti la gestione dei ciclo dei rifiuti verso l'ordinario, uscendo dalla logica dell'emergenza".

La pista dolosa, Costa: la camorra fa schifo
Questa mattina Costa si è detto perplesso sulle modalità del rogo, propendendo per la pista dolosa. "Lo Stato - ha detto durante un sopralluogo allo Stir - non ha nessun intenzione di ritornare nell'emergenza che abbiamo vissuto venti e più anni fa. Non ci faremo mettere in ginocchio da qualche criminale". Il Ministro non ha puntato apertamente il dito contro la camorra, anche perché le indagini sono in una fase iniziale, ma ha detto a chiare lettere che "la camorra fa schifo, e fanno schifo tutti quelli che l'aiutano come i colletti bianchi. Dico questo per ricordare a tutti che a quei tempi, quelli dell'emergenza, non si ritorna". Costa ha inoltre auspicato che la Regione, cui compete la gestione dei ciclo integrato dei rifiuti, "acceleri sulla realizzazione degli impianti e faccia chiarezza sul ruolo degli Ato", gli Ambiti Territoriali Ottimali, che dovrebbero gestire il ciclo in ogni provincia campana, ma che seppur previsti da tempo dalla legge regionale, non hanno mai iniziato ad essere realmente operativi. Il vice-presidente della Regione Bonavitacola ha affermato che "sui ritardi nella piena operatività degli Ato, la colpa è dei Comuni".