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SPORT

Penultima partita del girone di qualificazione

Russia 2018. Deludente pari dell'Italia con la Macedonia. Trajkovski risponde a Chiellini

Azzurri usciti fra i fischi a Torino. Sicuro il secondo posto del gruppo, non i playoff: non abbiamo difatti la certezza di essere fra le otto migliori seconde. Lunedì gara in Albania

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Pessima Italia in scena all'Olimpico-Grande Torino. Con la Macedonia arriva un 1-1 degno coronamento di una brutta partita. In particolare il secondo tempo che, come ammesso dallo stesso Ventura: "E' stato deludente, ci sono mancati altri giocatori ed eravamo stanchi: i fischi finali del pubblico sono meritati, vista la ripresa, anche se la nazionale non andrebbe mai fischiata..." Il riferimento del ct è alle simultanee assenze di Verratti, De Rossi e anche di Pellegrini. Ma è pur vero che davanti non c'era una potenza del calcio europeo. Il pari assicura il secondo posto nel girone G, l'Albania è tolta dalla corsa per il 3-0 subito in Spagna. Però non garantisce i playoff perché non è ancora detto che gli azzurri siano fra le migliori otto seconde.

Ventura disegna un 3-4-3 con la ricostruita BBC in difesa, Zappacosta e Darmian esterni di centrocampo con Parolo e Gagliardini centrali, tridente con l'esordiente Verdi, Immobile e Insigne. Angelovski risponde con una squadra teoricamente a specchio, che però sul campo sembra più 3-5-2. Davanti ci sono gli 'italiani' Pandev e Nestorovski (Genoa e Palermo). Molto aggressivi gli azzurri nelle fasi iniziali, un bello scambio Insigne-Immobile mette il napoletano solo davanti a Dimitrievski che riesce a chiudere lo specchio. La Macedonia riesce a chiudere gli spazi e prova qualche ripartenza, Buffon è sicuro sul tiro dal limite di Pandev. Scende il ritmo, aumentano gli errori tecnici dell'Italia. Gioco molto orizzontale, con i macedoni che intasano le linee di passaggio in profondità. Quando arriva il movimento rapido gli azzurri sono pericolosi. Parolo si libera e crossa per la girata di testa di Insigne, Dimitrievski c'è. Poi taglio a servire la corsa di Zappacosta che però calcia alto, fuori equilibrio. Score sbloccato sugli sviluppi di un calcio da fermo: al 40' corner che avvia una lunga azione con due cross ricacciati fuori, sul secondo pallone si avventa Insigne che imbuca per Immobile sul filo del fuorigioco, tocco al centro per il liberissimo Chiellini e appoggio vincente. Subito dopo il difensore bianconero rimedia a una clamorosa topica di Bonucci  che aveva messo Nestorovski a tu per tu con Buffon. E su questo grande spavento si chiude il primo tempo.

Si ricomincia con Rugani al posto di Barzagli (leggero risentimento al flessore). La Macedonia non dà l'idea di volersi scoprire per cercare il pari, la manovra dell'Italia resta lenta. Angelovski dà spazio a un altro 'italiano', il palermitano Trajkovski che prende il posto di Hasani. Ventura avvicenda Verdi con Bernardeschi. Azzurri sempre a scartamento ridotto, dall'altra parte Trajkovski si dà molto da fare impossessandosi della fascia destra. Il tempo di vedere l'esordio di Cristante (al posto di Gagliardini), che arriva il pari macedone: al 77' l'Italia perde palla a centrocampo, Pandev premia la corsa di Trajkovski che continua la discesa e batte Buffon in diagonale. Finale con scarsa concentrazione e nemmeno la forza di gettare il cuore oltre l'ostacolo. Finisce così. Fra i fischi.

Ora ultima tappa in Albania, lunedì. Per cercare di recuperare quella fiducia al momento sotto i tacchetti degli scarpini.