POLITICA
Il rebus governo
Salvini: "Italia ostaggio dei litigi del Pd e delle ambizioni del M5s"
Il leader della Lega: "Io non chiudo la porta in faccia a nessuno, spero che la telenovela tra Renzi e Di Maio non duri troppo"
Matteo Salvini torna a scagliarsi contro il dialogo tra Movimento 5 stelle e Partito democratico per l'eventuale formazione di un nuovo governo. "Gli italiani sono ostaggio dei litigi del Pd e della ambizioni di potere dei 5 stelle, alla faccia del voto che ha premiato Lega e centrodestra. Roba da matti", afferma in una nota il leader del Carroccio.
"Non chiudo la porta in faccia a nessuno"
"Io non chiudo la porta in faccia a nessuno, spero che la telenovela tra Renzi e Di Maio non duri troppo e secondo me sarebbe un governo irrispettoso per gli italiani. Quando avranno finito il loro amoreggiamento, se gli andasse male come io penso, io ci sono. Gli italiani hanno votato un programma e una squadra e io non tradisco. E da leader del centrodestra mi faccio garante del fatto che qualcuno nella coalizione la smetta di sobillare".
"Non si perda altro tempo"
"Spero che il presidente della Repubblica non permetta che si perda altro tempo", dice il leader della Lega uscendo dal palazzo dei gruppi di Montecitorio. "E' un momento in cui gli italiani chiedono alla politica di parlare poco e cominciare a lavorare senza pretendere posti e poltrone. E questo vale per tutti", sottolinea.
"Non chiudo la porta in faccia a nessuno"
"Io non chiudo la porta in faccia a nessuno, spero che la telenovela tra Renzi e Di Maio non duri troppo e secondo me sarebbe un governo irrispettoso per gli italiani. Quando avranno finito il loro amoreggiamento, se gli andasse male come io penso, io ci sono. Gli italiani hanno votato un programma e una squadra e io non tradisco. E da leader del centrodestra mi faccio garante del fatto che qualcuno nella coalizione la smetta di sobillare".
"Non si perda altro tempo"
"Spero che il presidente della Repubblica non permetta che si perda altro tempo", dice il leader della Lega uscendo dal palazzo dei gruppi di Montecitorio. "E' un momento in cui gli italiani chiedono alla politica di parlare poco e cominciare a lavorare senza pretendere posti e poltrone. E questo vale per tutti", sottolinea.