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ITALIA

Nave sequestrata a Lampedusa

Sea Watch. Sbarco migranti in diretta tv, ira Salvini: "Pronto a denunciare anche i magistrati"

E' stata la procura di Agrigento a disporre lo sbarco dei 47 ancora a bordo. Salvini: "Se qualcuno ha aperto il porto risponderà agli italiani". Ed è scontro con i 5S. Di Maio: "Non accetto che Salvini ci dia la colpa. Quando c'è un sequestro si fanno sbarcare le persone a bordo". Moavero replica alla lettera Onu: "Su Dl Sicurezza chiarisca quali fonti ha utilizzato"

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Scatta il sequestro della Sea Watch ferma da due giorni al largo di Lampedusa e i 47 migranti a bordo vengono fatti sbarcare. La svolta arriva nonostante il no ripetuto per tutto il giorno da Matteo Salvini, e ribadito con forza dopo il sequestro. Ed ora la nave è in navigazione verso Licata, come deciso dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio.

Salvini: "Pronto a denunciare anche i magistrati"
"Sono pronto a denunciare per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina chiunque sia disponibile a far sbarcare gli immigrati irregolari da una nave fuorilegge. Questo vale anche per organi dello Stato: se questo procuratore autorizza lo sbarco, io vado fino in fondo". Il riferimento è al procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio: il blocco dell'imbarcazione, infatti, è finalizzato a fare i necessari accertamenti e a verificare se la condotta del comandante della nave abbia violato la legge. Ma porta con sé anche lo sbarco dei migranti che "messi in salvo saranno affidati a personale della Questura di Agrigento per la identificazione e per i necessari atti di polizia giudiziaria" ha detto Patronaggio.

Ma l'ira del ministro dell'Interno colpisce anche l'Alto commissariato per i diritti umani dell'Onu che in una lettera al ministro degli Esteri aveva criticato le sue direttive anti-migranti e chiesto di non approvare il decreto sicurezza bis: "un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri Corea del Nord e Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all'Italia, a Salvini, per il decreto sicurezza. Fa ridere, è 'da 'Scherzi a parte'".

A sbloccare la situazione della Sea Watch è stata l'ultima comunicazione del comandante Arturo Centore, che a Guardia Costiera e Gdf ha fatto sapere che se entro le 21 non avesse ottenuto l'autorizzazione allo sbarco, avrebbe tolto l'ancora e sarebbe entrato in porto di sua iniziativa. "I naufraghi - ha spiegato la portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi - hanno chiesto di indossare i giubbetti salvagente e hanno detto di volersi buttare in acqua per disperazione". A quel punto si è preferito intervenire e i finanzieri sono saliti a bordo dell anave, per un'attività di polizia giudiziaria d'iniziativa finalizzata al sequestro. "La nave è a disposizione degli inquirenti che hanno disposto un sequestro probatorio per verificare se c'è un reato da contestare" conferma Linardi, che poi ironizza sui 'no' di Salvini: "Ancora una volta si è dimostrato che i porti dell'Italia non sono chiusi".


Viminale: "Da Conte e Di Maio straordinario silenzio"
Una conclusione che al Viminale non è piaciuta affatto tanto che, è la convinzione, l'intervento della Gdf sarebbe stato fatto d'intesa con i pm proprio per "tenere fuori" il ministero e aggirare il divieto di sbarco di Salvini. "C'è stata un'accelerazione d'intesa tra tutti che ha di fatto spogliato il Viminale delle sue competenze" dicono gli uomini del ministro. E a chi gli chiede se in quest'intesa un ruolo l'abbiano avuto il premier Conte e il leader M5s Di Maio, rispondono così: "quello che si nota è lo straordinario silenzio di entrambi, che erano stati invece così prodighi di dichiarazioni in questi giorni".

Così, quando il sequestro della nave diventa ufficiale, dal Viminale partono due bordate, dopo che già in mattinata Salvini- riferendosi all'inchiesta di Catania in cui è indagato proprio per un precedente sbarco della Sea Watch - aveva preso di mira i magistrati. La prima frecciata è proprio per i pm: "la Sea Watch è una nave fuorilegge e il ministro Salvini si aspetta provvedimenti nei confronti del comandante della nave, la magistratura faccia come crede ma il Viminale continua e continuerà a negare lo sbarco", dicono dal ministero. L'altra è tutta per gli alleati di governo. La vicenda della Sea Watch, fa dire Salvini ai suoi, "conferma l'urgenza di approvare il decreto sicurezza bis già nel Cdm di domani, per rafforzare gli strumenti del governo per combattere i trafficanti di uomini echi fa affari con loro". Lui è ancora più diretto: "spero che nessuno voglia perdere altro tempo".

Salvini vede lo sbarco dei migranti in diretta tv: se qualcuno ha aperto il porto risponderà a italiani
"Se qualche ministro ha dato l'autorizzazione a sbarcare gli immigrati ne risponderà davanti agli italiani, se qualcuno vuole aprire i porti e aiutare gli scafisti ne risponderà davanti agli italiani" afferma poi il vicepremier a "Non è L'arena" mentre scorrono le immagini dei primi trasbordi sulla terraferma dei migranti della Sea Watch.

Fonti governo 5S: nessun ministro 5 Stelle ha aperto i porti
Nessun ministro del M5S ha aperto i porti. E' quanto si apprende da fonti di governo del M5S in merito al trasbordo dei migranti.

Toninelli: ok allo sbarco legato a sequestro Sea Watch, Salvini si informi
"Porti chiusi a Sea watch come a tutte le navi che non rispettano le convenzioni internazionali. Salvini, se ha qualcosa da dirmi, me la dica in faccia. Non parli a sproposito del sottoscritto in Tv" dice il Ministro Toninelli in una nota. "E' evidente che l'epilogo della vicenda è legato al sequestro della nave da parte della magistratura, non serve un esperto per capirlo. Magari il ministro dell'Interno si informi prima di parlare. E trovi soluzioni vere sui rimpatri, non ancora avviati a distanza di un anno da quando, come titolare del Viminale, è il responsabile della sicurezza nazionale".

Di Maio: "Non accetto che Salvini ci dia la colpa"
"Non accetto che il ministro dell'Interno dice che se stanno sbarcando dalla Sea Watch è perché i ministri 5 Stelle hanno aperto i porti. La nave è stata sequestrata dalla magistratura e, quando c'è un sequestro, si fanno sbarcare obbligatoriamente le persone a bordo" ha detto il ministro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio a un incontro elettorale a Milano.

Moavero all'Onu: su Dl Sicurezza chiarisca quali fonti ha utilizzato
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero, ha incaricato il Rappresentante italiano alle "Nazioni Unite a  Ginevra, Ambasciatore Cornado, di contattare i firmatari" della lettera inviata all'Italia, "per chiedere elementi più precisi sulle fonti utilizzate". Lo precisa una nota della Farnesina, sottolineando che "comunicazioni", come quella ricevuta, "sono lettere in merito ad asserite violazioni dei diritti umani, accadute o in procinto di verificarsi" il cui contenuto "si basa su informazioni ricevute da fonti varie che, talvolta, sono risultate imprecise o inaffidabili".

Il caso della Sea Watch fa da sfondo a una domenica di confronto tra il governo italiano e le Nazioni Unite sul decreto sicurezza bis. La ong tedesca ha segnalato ieri uno "stato di emergenza" a bordo, e attende "istruzioni" dal governo di Roma. All'interno dell'esecutivo le posizioni tra Matteo Salvini e Luigi di Maio si ricompattano nel respingere la lettera dell'Onu per il rispetto dei diritti dei migranti.

L'allarme dell'Onu sui diritti umani
L' Alto commissariato Onu per i diritti umani ha scritto una lettera al governo italiano in cui critica le direttive emanate dal ministero dell'Interno per vietare l'accesso delle navi di ong ai porti italiani e chiede di interrompere l'iter del decreto sicurezza bis perché "viola i diritti dei migranti". Secondo la missiva indirizzata al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi - e trasmessa anche al ministero dell'Interno "la direttiva può incidere in maniera grave sui diritti dei migranti, compresi i richiedenti asilo e le vittime - o potenziali - di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani".  

La replica del Viminale: pensino al Venezuela 
"Il Viminale non ha sottovalutato la lettera dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'Onu, soprattutto alla luce della competenza e dell'autorevolezza delle Nazioni Unite in materia. Autorevolezza testimoniata da alcuni Paesi membri dell'Onu come Turchia e Corea del Nord". È quanto affermano fonti del Viminale in merito alla lettera dell'Onu sul decreto sicurezza bis ribadendo che "l'auspicio" è che il provvedimento sia "approvato nel Consiglio dei ministri di lunedì". Poi: "L'autorevole Onu dedichi le energie all'emergenza umanitaria in Venezuela, anziché fare campagna elettorale in Italia": il Dl Sicurezza bis è "necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile".

Chiese evangeliche: pronti ad accogliere i migranti sulla Sea Watch 3
"Mettiamo a disposizione le nostre strutture di accoglienza in Italia e le relazioni con le chiese sorelle d'Europa per approntare un piano di ricollocazione in Europa di una quota dei migranti soccorsi dalla Sea Watch". Lo dice il pastore Luca M. Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. "Accogliere i migranti in fuga dalle persecuzioni è dovere civile di ogni democrazia; ma per noi evangelici è anche un servizio al prossimo radicato nella tradizione biblica e un imperativo della nostra fede. Tutte le chiese che compongono la Fcei hanno solide relazioni con le loro sorelle in Europa, molte delle quali sono attivamente impegnate in programmi d'accoglienza dei migranti. Siamo convinti che la collaborazione tra governi nazionali, istituzioni europee e società civile sia essenziale per la costruzione di una politica di accoglienza efficace e rispettosa dei diritti umani".

Il soccorso e lo sbarco delle famiglie con bimbi
Mercoledì la nave della ong tedesca aveva soccorso 65 migranti (tra cui 8 minori non accompagnati, 5 bambini e 2 neonati) su un gommone a 30 miglia dalle coste libiche: ieri 18 profughi (le famiglie e una donna ferita) sono stati sbarcati. Nelle ultime ore la nave era rimasta posizionata in acque internazionali, ai margini di quelle italiane.