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MONDO

Approvata la risoluzione

Siria, Consiglio di Sicurezza Onu: sì unanime alla tregua umanitaria di 30 giorni

Haley: "Rispondiamo in ritardo alle sofferenze nella Ghouta. Per ogni giorno che abbiamo aspettato Mosca, quanti bimbi morti?"

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Fumata bianca per la tregua umanitaria in Siria: il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato all'unanimità una risoluzione che per "almeno 30 giorni" dovrebbe far cessare i bombardamenti in tutto il paese, incluso il distretto ribelle di Ghouta. La tregua dovrebbe partire "senza indugi".

Il voto su un cessate il fuoco era stato rinviato ieri a causa delle difficoltà riscontrate, nella trattativa sul testo, sul fatto che la bozza di risoluzione specificava quando la tregua dovesse cominciare. Il motivo per cui si è continuato a negoziare è che si è voluto evitare un veto da parte della Russia.

Dopo ore di trattative, è quindi circolata una bozza modificata che chiede 30 giorni di cessate il fuoco "senza ritardi", senza però precisare la tempistica. Una bozza precedente prevedeva che la tregua dovesse entrare in vigore 72 ore dopo l'adozione del testo da parte del Consiglio Onu, ma questo dettaglio è stato rimosso per venire incontro a Mosca. 

La risoluzione chiede inoltre di consentire l'invio "in sicurezza e senza ostacoli" di aiuti e  l'evacuazione dei feriti e degli ammalati, e che venga posto fine all'assedio di "Ghouta Est, Yarmouk, Foua e Kefraya".

Per sostenere il regime di Assad, la Russia ha usato il suo diritto di veto per ben 9 volte al Consiglio di Sicurezza da quando è esplosa nel marzo 2011 la guerra in Siria. 

Il testo approvato prevede che il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres riferisca al Consiglio entro 15 giorni sul cessate il fuoco. In un'ulteriore concessione alla Russia la risoluzione chiarisce che la tregua non si applica alle operazioni contro gruppi come Isis e al-Qaeda, oltre ad "individui, gruppi ed entità" associati a formazioni terroristiche. Dizione che potenzialmente lascia libero il regime siriano di proseguire l'azione a Idlib, l'ultima provincia non controllata da Damasco e nelle mani dei jihadisti. 

Haley: "Rispondiamo in ritardo alle sofferenze nella Ghouta"
"Rispondiamo in ritardo alle sofferenze nella Ghuta. Oggi abbiamo votato una risoluzione che poteva essere approvata giorni fa. Per ogni giorno e ogni ora che abbiamo aspettato la Russia, quante madri hanno perso i loro bambini?", ha attaccato l'ambasciatrice americana all'Onu Nikki Haley, auspicando che la risoluzione sia "un punto di svolta" in cui Mosca possa unirsi alla comunità internazionale "per far cambiare corso al regime di Assad".