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MONDO

Ancora scontro con Guaidó

Venezuela, Maduro evoca la guerra civile e avverte Trump: fermati

L'Ue ha dato tempo a Maduro fino alla mezzanotte di oggi per indire elezioni presidenziali, altrimenti è pronta a riconoscere Juan Guaidó come legittimo presidente

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Nicolas Maduro non esclude la possibilità che si scateni una guerra civile in Venezuela. "Dipende dal livello di pazzia dell'impero settentrionale e dei suoi alleati" ha affermato in un'intervista in onda sulla tv spagnola, anticipato da La Vanguardia, riferendosi agli Stati Uniti.

"La gente si sta già armando. L'opzione militare è sul tavolo di Trump. Cosa dovrebbe fare un paese, arrendersi?", prosegue Maduro, invitando il presidente Usa a fermarsi: ''Stai facendo errori che ti sporcheranno le mani di sangue". "Vogliono tornare a un Ventesimo secolo di colpi di Stato militari, di governi fantoccio subordinati a loro e di saccheggio delle nostre risorse naturali", ha attaccato Maduro. E all'Unione europea dice: "Non accettiamo ultimatum da nessuno"

La Francia ha lanciato un avvertimento a Maduro, ricordandogli che "l'ultimatum scade stanotte": Parigi, come Berlino e Madrid, ha dato tempo a Maduro fino alla mezzanotte di oggi per indire elezioni presidenziali, altrimenti è pronta a riconoscere Juan Guaidó come legittimo presidente. "L'ultimatum scade stanotte. Se tra adesso e questa sera Maduro non si impegnerà a organizzare elezioni presidenziali, considereremo  Guaidó legittimato a organizzarle al suo posto e lo considereremo presidente ad interim fino al voto", ha sottolineato il ministro per gli Affari europei, Natalie Loiseau. Per Parigi, ha aggiunto, l'offerta di Maduro di anticipare le elezioni parlamentari ma non quelle presidenziali è "una tragica farsa".

Juan Guaidó, autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela, ha annunciato una mobilitazione per chiedere alle Forze armate venezuelane di consentire l'ingresso di aiuti umanitari nel Paese. In un messaggio su Twitter, il leader 35enne ha messo nero su bianco i prossimi tre passi per "affrontare la crisi, ristabilire la democrazia e raggiungere la liberta'". "Creeremo una coalizione nazionale e internazionale per gli aiuti umanitari, con tre centri di raccolta, ci mobiliteremo per chiedere al Fan (Forze armate nazionali) di consentire l'ingresso di aiuti e solleciteremo all'Europa la protezione dei nostri beni".