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MONDO

Francia

Calais, dopo la rissa il ministro dell'Interno invia rinforzi

22 i migranti ricoverati in seguito alla violenta rissa di ieri pomeriggio, di cui quattro in condizioni gravi feriti da colpi d'arma da fuoco. Si stima siano tra 550 e 800 i migranti che oggi vivono a Calais con la speranza di raggiungere il Regno Unito

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A Calais nella notte di ieri è scoppiata una rissa tra migranti che ha fatto oltre 20 feriti e si teme anche che potrebbero esserci delle vittime, perché tra i feriti ve ne sono almeno 4 che lottano tra la vita e la morte a causa delle gravi ferite riportate dopo che qualcuno ha esploso colpi di arma da fuoco. La polizia sta dando la caccia a un cittadino afgano di 37 anni, sospettato di aver sparato. 

Il ministro dell'Interno invia rinforzi
Il ministro dell'Interno francese Gerard Collomb, che si è recato sul posto, ha denunciato "un'escalation di violenza che è diventata insopportabile per le persone di Calais e i migranti" ed ha annunciato su Twitter l'invio di due altre divisioni di agenti Crs in supporto delle forze dell'ordine già schierate sul posto per garantire l'ordine pubblico.
 
Perché tanta violenza a Calais, le testimonianze
Migranti africani e afgani presenti oggi alla distribuzione del cibo a Calais hanno addossato la responsabilità degli scontri avvenuti ieri a trafficanti armati, ma anche alle terribili condizioni di vita. Habib, etiope di 32 anni, racconta cosa è accaduto ieri: "C'è stata una rissa tra eritrei e afgani. Gli afgani hanno sparato più volte, gli eritrei hanno risposto con bastoni e pietre".

Vicino alla "Big Jungle", il più grande dei tre accampamenti in cui convivono africani e afgani, Daniel ha aggiunto: "Sono arrivate qui le ambulanze, la polizia era disperata, non sapeva cosa fare, le persone si stavano menando". Secondo il migrante afgano, la rissa sarebbe scoppiata perchè "c'erano migranti che non avevano soldi, i trafficanti si sono arrabbiati e hanno sparato". 

Secondo Mohamed, un ventenne etiope, gli afgani "controllano i parcheggi, fanno traffici di armi e fanno salire le persone sui camion per 2.500 euro".

Anche secondo Loan Torondel, responsabile dell'Auberge des Migrants, sarebbero i trafficanti all'origine degli scontri: "Si battono per i clienti, per l'accesso ai parcheggi, in un contesto in cui molte persone sono arrivate a Calais da 15 giorni".

Ieri mattina, la polizia ha lanciato un'operazione per smobilitare l'accampamento: "L'unica soluzione adottata da governo e polizia è smontare le tende e impedire alla gente di dormire", ha denunciato Jean-Claude Lenoir, presidente di Salam. "In questa precarietà, i trafficanti non portano nulla di buono".

Si stima siano tra 550 e 800 i migranti che oggi vivono a Calais con la speranza di raggiungere il Regno Unito.