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MONDO

Salvini: ci mancava buonismo Corte europea diritti dei rom

Corte Europea sospende sgombero Camping River. Raggi: collaboriamo, ma campi vanno chiusi

La Corte Ue chiede al governo italiano di indicare nelle prossime ore le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo dello sgombero del camping River. Il sindaco capitolino: con il ministro dell'Interno mercoledì parleremo anche di roghi tossici e migranti 'fantasmi'. Il censimento dei rom? Lo abbiamo già fatto

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"Diritti e doveri". Duro il commento della sindaca Virginia Raggi dopo la notizia della decisione della Corte Europea per i Diritti dellìUomo di sospendere - fino al 27 luglio - lo sgombero del Camping River, uno degli insediamenti rom più popolosi della Capitale che versa in condizioni pessime a livello igienico-sanitario. Il primo cittadino - spiega ai microfoni del Tg3 - "condivido l'analisi di Salvini. I campi rom, come tutti romani sanno, sono un caos dal 2008, da quando sostanzialmente esistono in maniera ufficiale. Drenano dalle casse del Comune circa 25 milioni di euro l'anno e fanno vivere cittadini e persone in condizioni pessime, sia dentro al campo che per chi rimane fuori. Finalmente noi abbiamo messo le mani su questa situazione. Il nostro obiettivo è chiuderli favorendo l'integrazione". Mercoledì la Raggi vedrà a Roma il ministro Salvini per fare il punto della situazione e annuncia: si parlerà anche di roghi tossici e migranti 'fantasma'. Nel frattempo il Campidoglio si appresta a far sapere che stanno inviando alla Corte tutta la documentazione richiesta sulle misure alloggiative alternative.

Sul possibile censimento dei rom - annunciato dal ministro Salvini nelle scorse settimane sollevando un vespaio di polemiche - la Raggi dice: "Noi lo abbiamo già fatto, abbiamo fatto delle mappature sociosanitarie per capire chi è nei campi, in quali condizioni è. Anche perchè il Comune ha già messo in atto tutta una serie di misure che servono per capire che cosa può fare ciascuna delle persone presenti nel campo e chiaramente per le persone più fragili è già stato previsto il sistema dell'accoglienza". 

Corte Europea a Roma: sospendete sgombero
La Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, attraverso l'adozione di una misura di emergenza, ha ordinato al Governo italiano di non procedere allo sgombero dell'insediamento di Camping River, previsto per la giornata di oggi a Roma, ovvero 48 ore dopo la notifica agli abitanti dell'Ordinanza n.122 del 13 luglio 2018 firmata dalla sindaca Virginia Raggi. La decisione della Corte è giunta in seguito al ricorso sollevato da 3 abitanti del "campo", supportati da Associazione 21 luglio. La Corte "ha deciso, nell'interesse delle parti e del corretto svolgimento del procedimento dinanzi ad essa, di indicare al Governo italiano, a norma dell'articolo 39, di sospendere lo sgombero previsto fino al venerdì 27 luglio 2018" e, nell'attesa, ha chiesto al Governo italiano di indicare nelle prossime ore le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo dello sgombero di Camping River.

Le tre persone rom ricorrenti, hanno vissuto per alcuni anni nell'insediamento di Camping River in cui attualmente risiedono circa 300 persone, esclusivamente rom, segregate su base etnica e i cui diritti umani sono stati ripetutamente violati dalle istituzioni capitoline nelle diverse azioni previste dal "Piano rom".

"Dopo le azioni inclusive - rivelatesi fallimentari - organizzate dal Comune di Roma, - spiegano dalla 21 luglio - il 19 luglio 2018 ad ogni famiglia dell'insediamento è stata notificata l'Ordinanza sindacale n.122 del 13 luglio 2018 con la quale la sindaca Virginia Raggi ha ordinato 'l'allontanamento dall'are di tutte le persone presenti, a qualsiasi titolo, entro il termine perentorio di quarantotto (48) ore dalla notifica della presente ordinanza, per scongiurare i rischi sulla loro salute' senza fornire alcuna soluzione alternativa adeguata, lasciandole di fatto per strada, aumentando la loro vulnerabilità".

La Corte Europea per i Diritti dell'Uomo può indicare "misure ad interim" in casi di emergenze, in modo da fermare un "rischio imminente di danno irreparabile". Sempre più di frequentemente, riceve richieste di adozione di misure per fermare sgomberi, ma si limita a farlo solo in particolari circostanze. Vittime di violazioni di diritti umani possono rivolgersi alla Corte Europea solo se non dispongono di mezzi efficaci per fare ricorso davanti ai Tribunali nazionali. I tre autori dell'azione hanno, con successo, dimostrato che i Tribunali italiani, visto il brevissimo tempo concesso, non hanno fornito loro mezzi efficaci per fronteggiare il rischio dello sgombero. Associazione 21 luglio accoglie con grande soddisfazione la  decisione della Corte Europea e auspica che il Comune di Roma possa coglierne l'importanza per una profonda revisione del "Piano rom" e per avviare una rinnovata e genuina consultazione con le persone dell'insediamento.

Salvini: ci mancava buonismo Corte europea diritti dei Rom
"Ci mancava il buonismo della corte europea per i diritti dei Rom". Lo twitta il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commentando la decisione della Corte europea per i diritti dell'uomo che ha ordinato al governo italiano di non procedere allo sgombero dell'insediamento del camping River di Roma.


Associazione 21 luglio: da Ue conferma fallimento del piano Raggi
Secondo Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio, "il fatto che la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo abbia deciso di intervenire in modo così eccezionale dimostra quanto la situazione romana sia assolutamente fuori controllo. Oggi viene certificato come il "Piano rom" della città di Roma calpesta gli impegni assunti dall'Italia a livello europeo a fine di garantire un trattamento egualitario dei rom. Ma tutto ciò non basta! Da una parte è urgente promuovere nuove consultazioni con gli abitanti dell'insediamento, dall'altra è importante conoscere i nomi degli esecutori di un "Piano"  irrealistico, scellerato, costoso e lesivo dei diritti umani. Chiediamo alla sindaca di individuare e punire i responsabili delle diverse azioni che negli ultimi mesi si sono succedute a Camping River e cha hanno portato ad una violazione sistematica dei diritti fondamentali delle famiglie residenti. Chi ha sbagliato - conclude - è giusto che paghi. Dare la colpa della mancata inclusione ai rom, come fatto anche in questo caso, è un atto scorretto e ingiusto". Alle 15,30, una delegazione di Associazione 21 luglio si recherà in Campidoglio per consegnare, presso la segreteria della sindaca Virginia Raggi,  la risposta della Corte e le centinaia di firme raccolte in questi giorni nella mobilitazione on line organizzata per chiedere la sospensione delle azioni di sgombero. Nel corso della consegna è previsto un breve incontro con la stampa presente.

Il 2 agosto manifestazione di Rom e Sinti in piazza Montecitorio
Le comunità Rom e Sinti annunciano una manifestazione il 2 agosto dalle 12 alle 17 a Roma in piazza Montecitorio. In un comunicato si legge - tr ale varie motivazioni - "In Europa, in questi ultimi tempi le nostre comunità vivono un rinnovato sentimento di preoccupazione e paura", continua il comunicato, "basta ricordare la piccola Cirasela, colpita alla schiena pochi giorni fa da uno dei vigliacchi che sparano a chi non gli piace perché nero o perché 'zingaro'.