Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/dazi-guerra-dei-dazi-Stati-Uniti-Cina-Russia-Giappone-pratiche-commerciali-scorrette-lindsay-walters-af00b75d-740a-46bc-a5e6-ecbe5330939b.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Dazi, Stati Uniti: "Cina fermi le pratiche commerciali distorsive"

La Casa Bianca critica i contro-dazi cinesi mentre, Pechino, anche Mosca valuta una risposta alle misure di Trump. Preoccupato anche il Giappone

Condividi
di Tiziana Di Giovannandrea
Sono state dure le critiche degli Stati Uniti all'introduzione, da parte della Cina, di dazi su 128 prodotti statunitensi, per totali 3 miliardi di dollari, come contro mossa per annullare i danni provocati dal "protezionismo Usa" dopo la decisione da parte di Trump dell'imposizione di dazi al 25% sull'acciaio e del 10% sull'alluminio. 

"Invece di mettere nel mirino l'export Usa commercializzato correttamente, la Cina deve cessare le pratiche scorrette che stanno danneggiando la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e distorcendo i mercati globali". In questo modo ha tuonato Lindsay Walters una dei portavoce della Casa Bianca dopo la decisione cinese di penalizzare con dazi le merci statunitensi come carne di maiale, vino e frutta.
"I sussidi della Cina e la costante sovrapproduzione sono la causa principale della crisi dell'acciaio", ha aggiunto la portavoce statunitense.
In settimana gli Stati Uniti dovrebbero annunciare sanzioni e penalità per un valore di circa 60 miliardi di dollari su varie merci cinesi per la presunta violazione della proprietà intellettuale che dovrebbero includere ben 1.300 beni importati dalla Cina, tra telecomunicazioni, hi-tech ed aerospazio.

Russia
Intanto, anche la Russia sta pensando di correre ai ripari tariffari contro le misure di Trump introducendo dazi reciproci. Per il vice ministro dell'Industria e del Commercio Viktor Yevtukhov, per come riporta la Tass, i dazi saranno istituiti a "breve". Dopo di ché verrà avviato il processo negoziale con gli Stati Uniti e la Russia si rivolgerà al tribunale del Wto. Sempre secondo Yevtukhov anche altri paesi stanno pensando di chiedere tutela all' Organizzazione Mondiale del Commercio. 

Giappone
Timori per le ritorsioni sul commercio ed i danni provocati all'economia dall'introduzine di dazi sono stati espressi anche dal Giappone che discuterà di possibili esenzioni dai dazi con gli Usa. Lo ha detto il Ministro del Commercio e dell'Industria giapponese Hisoshige Seko secondo il quale: "Reagire con ritorsioni commerciali non è nell'interesse di nessuna nazione e continueremo a sostenere questa posizione nei confronti di ogni Paese". Inoltre ha aggiunto che: "Il fulcro del problema è quello della sovrapproduzione di materie prime e sarebbe auspicabile il raggiungimento di una soluzione  equa nell'ambito del Wto". Il Giappone non è stato esentato dall'applicazione dei dazi ed ha intenzione di affrontare la questione nell'incontro di fine mese tra il premier giapponese Shinzo Abe in Florida con il presidente Donald Trump.
 "L'imposizione di contromisure in maniera alternativa tra la prima e la seconda economia mondiale crea serie ripercussioni sull'espansione globale" ha chiosato il Ministro degli Esteri Taro Koko.