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MONDO

Gmg Panama: Papa Francesco incontra i giovani nel "continente della Speranza"

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di Roberto Montoya
Il portavoce del governo di Panama Candanedo: “ Santo Padre siamo pronti per riceverla, la stiamo aspettando”

Circa 250 mila giovani peregrini, in gran parte provenienti del continente Americano, daranno il benvenuto a braccia aperte a Papa Francesco durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Panama che si terrà dal 23 al 27 gennaio. Il viaggio apostolico di Papa Francesco in Centro America sarà un incontro chiave per il suo pontificato e un'occasione molto speciale per il continente, che oggi sta attraversando una fase storica di turbolenze. È il primo viaggio intercontinentale che affronterà il vescovo di Roma nel 2019 e che lo vedrà impegnato per 5 giorni. I temi da affrontare saranno tanti, tra cui le questioni vicine alla vita quotidiana della gioventù latinoamericana, come la povertà, il traffico di droga, la corruzione, l'ambiente e l'immigrazione. Una realtà molto dura che costringe i latinoamericani ad emigrare o cadere negli artigli dei trafficanti di droga.

Il continente della Speranza, come affettuosamente lo chiamava San Giovanni Paolo II oggi è segnato dalla migrazione di migliaia di giovani che fuggono dal Centro America verso gli Stati Uniti. Secondo le Nazioni Unite, nel 2019 il numero di venezuelani che hanno lasciato il proprio paese per motivi umanitari potrebbe salire a 5 milioni.

Papa Francesco prima di partire per Panama ha incontrato come ogni anno il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede nella Sala Regia, in Vaticano, e durante il suo discorso ha sottolineato che: “Il mondo è minacciato dal populismo e della violenza”. Ma nel suo lungo discorso che ha abbracciato vari “scenari” del panorama mondiale, con uno sguardo rivolto verso il suo continente, ha affermato che tra i suoi primi pensieri c’è il Nicaragua e il Venezuela: "Auspico con l’amato Nicaragua, la cui situazione seguo da vicino, che le diverse istanze politiche e sociali trovino nel dialogo la strada maestra per confrontarsi per il bene dell’intera Nazione". Analogo auspicio ha formulato per il Venezuela “…affinché si trovino vie istituzionali e pacifiche per dare soluzione alla crisi politica, sociale ed economica, vie che consentano innanzitutto di assistere quanti sono provati dalle tensioni di questi anni e offrire a tutto il popolo venezuelano un orizzonte di speranza e di pace”.

Nel suo discorso ha avuto parole di ringraziamento per la Colombia che in questi ultimi anni ha accolto milioni di immigrati venezuelani “…non posso dunque che essere grato per gli sforzi di tanti governi e istituzioni che, mossi da generoso spirito di solidarietà e di carità cristiana, collaborano fraternamente in favore dei migranti. Tra questi desidero menzionare la Colombia”.

Ora è chiaro che Papa Francesco si pone come “…un ascoltatore attento e sensibile alle problematiche che interessano l’umanità, con il sincero e umile desiderio di porsi al servizio del bene di ogni essere umano”. Ciò significa che se ci sono conflitti in atto, il vescovo di Roma sarà sempre dalla parte dei più maltratti, umiliati, vittime di violenza e dannati di questo mondo e mai dalla parte di un’ideologia.

“I giovani sono il futuro - aggiunge il Papa - e compito della politica è aprire le strade del futuro. Per questo è quanto mai necessario investire in iniziative che permettano alle prossime generazioni di costruirsi un avvenire, avendo la possibilità di trovare lavoro, formare una famiglia e crescere dei figli".

Abbiamo incontrato, Giancarlos Candanedo, uno dei portavoce del governo di Panama per la comunicazione della GMG 2019.



Panama è un paese di 4 milioni di abitanti situato nel Centro America. Il governo di Panama come si è organizzato per questa GMG 2019?
Il governo, il paese è cosciente che la GMG è stata un’iniziativa convocata dalla chiesa cattolica panamense dopo la designazione come paese anfitrione da parte di Papa Francesco nell’ultima GMG celebratasi a Cracovia. L’evento è molto importante e oltre l’organizzazione da parte della Chiesa, c’è la partecipazione del privato, e l’appoggio del governo di Panama, ognuno con le proprie competenze. Il paese sta vivendo un momento di effervescenza, di allegria, ma posso anche dire che l’organizzazione di questo grande evento ci sta offrendo un esempio di rapporto tra Chiesa e Stato.

Cioè?
La Chiesa si occuperà di tutta la parte pastorale, culturale, eventi liturgici, visita di monsignori, logistica, accoglienza in parrocchie e in casa dei residenti, ai pellegrini, ecc. Mentre il governo, come per altri eventi importanti, ha la responsabilità di garantire la sicurezza, il trasporto, disporre le scuole pubbliche e private per accogliere, fornire approvvigionamenti di acqua, ecc. C’è un’organizzazione di appoggio creata recentemente che unifica tutti i ministeri, tutte le istituzioni che direttamente o indirettamente appoggiano le esigenze della GMG, in modo tale che la Chiesa possa portare avanti l’evento in maniera tranquilla servendosi di questa unificazione istituzionale.

Quali sono le priorità del comitato promotore?
Si prevede che ci saranno più di 150 mila pellegrini, la Chiesa ha fatto un lavoro di sensibilizzazione su cosa è la GMG in Panama, e di quanto sia importante per tutti noi panamensi e centroamericani essere organizzatori di un evento di questa portata. Per ora sono garantiti spazi di accoglienza per tutti coloro che si sono iscritti. Dobbiamo tenere presente che noi cominceremo ad accogliere i pellegrini molto prima dell’arrivo di Francesco e saranno alloggiati in tutte le Diocesi di Panama e Costa Rica. Ricordiamo che la GMG è un evento Centro Americano che ha come sede Panama, ma in realtà tutto è partito dalla Diocesi centroamericana. Questo ha commosso molto Sua Santità perché ha visto l’unità delle Diocesi tutte.

Ma come sostiene la comunicazione il governo di Panama alla GMG?
La comunicazione è a carico del comitato organizzatore della Chiesa a livello locale. Ora dentro alla direzione di appoggio, il governo di Panama sosterrà sicuramente le esigenze di comunicazione. Avremmo più di 200 funzionari pubblici, relazionisti pubblici, giornalisti, cameramen, fotografi, che lavoreranno come volontari tutti i giorni prima e durante la GMG, nel centro stampa internazionale che accoglierà 2.200 giornalisti accreditati di tutto il mondo. Nel mese di dicembre, nell’incontro in vaticano, abbiamo donato a Papa Francesco una maglietta con impresso sia il logo della GMG e che il logo del governo di Panama, in rappresentanza di tutti quei funzionari che lavoreranno come volontari. Daremo una mano al centro stampa internazionale e in tutto ciò che possa servire affinché possano stare bene e lavorare in serenità.

Come stata organizzata la sicurezza?
Ci sono 57 piani di sicurezza che includono la sicurezza soprattutto dei pellegrini, giornalisti, del Papa, insomma di tutti coloro che saranno presenti. Il Viceministro per la Sicurezza, Omar Pinzon, ha affermato che durante la GMG più di 30mila unità operative avranno l’obbiettivo di attuare i piani d'azione che coprono aspetti quali intelligence, protezione, telecomunicazioni, impianti, mobilità e gestione di crisi. Le agenzie di sicurezza dello Stato hanno rafforzato la loro struttura per garantire la sicurezza durante tutto l’evento. Sono stati invitati alcuni Presidenti della regione, e per ora hanno confermato quello di Colombia, Costa Rica, Guatemala, El Salvador e Honduras.

Cosa vi aspettate del viaggio di Papa Francesco in Centro America?
Abbiamo bisogno di un messaggio di speranza, che ci dia una spinta per andare avanti, la forza di abbattere muri in una regione che sta passando momenti di difficoltà: disoccupazione, violenza, droga, mancanza di opportunità per i nostri giovani, lo scarto per gli anziani di cui tanto parla Papa Francesco. Il suo arrivo ci rende contenti, allegri, prima di tutto perché è un Papa Latinoamericano e perché è figlio del nostro continente, che è da sempre il continente della speranza. Ma al di là degli orientamenti politici o religiosi, per tutti deve essere un orgoglio ricevere Papa Francesco, ricevere un uomo che ha dato sin dal suo pontificato esempi di austerità, servizio, umiltà, umanità, esempio di vita quotidiana.

Come guarda Panama l’esodo di migliaia di persone che migrano per ragioni umanitarie in América Latina?
Vi ricordo che Panama negli anni 80 ha avuto l’esperienza amara che oggi altri paesi dell’America Latina stanno passando. Durante una dittatura, alcuni dei nostri compatrioti sono stati costretti ad immigrare per poter sopravvivere. Allora paesi come il Venezuela, Canada, Stati Uniti e altri paesi della regione accolsero in questi momenti difficili, con molta solidarietà, i panamensi. Inoltre dobbiamo avere presente che il motto che caratterizza la nostra bandiera, ‘Pro Mundi Beneficio’, è legato proprio alle finalità di servizio che assolve il Canale di Panama: è un paese situato nel cuore dell’intero continente americano. Panama è molto aperto a collaborare, ad aiutare situazioni di questo genere. Sotto il governo del Presidente Juan Carlos Varela il nostro paese è diventato un ponte, una via d’incontro tra quei paesi che erano in difficoltà. In ogni caso Panama ha accolto in questi ultimi anni tanti immigrati latinoamericani.

…sicuramente saranno presenti tanti giovani di quei paesi in difficoltà?
È un dato di fatto che oggi nel nostro continente ci sono migrazioni, carovane. È un tema di cui ci parlerà il Papa, sulla dignità delle persone. Le porte del nostro paese sono aperte, naturalmente attraverso le vie migratorie pertinenti, per permettere l’ingresso di cittadini stranieri nel nostro territorio e il rientro degli stessi nel paese di provenienza. Questa procedura vale per tutti, ad esempio saranno presenti più di mille giovani africani iscritti in questi mesi alla GMG. Panama come governo ha solo tre rappresentazioni diplomatiche in tutto il continente africano. Per questo motivo, è stata stabilita una procedura online per facilitare la partecipazione dei giovani provenienti da questa area geografica, e i permessi di questi pellegrini sono stati autorizzati dalle diocesi e dai Vescovi del luogo. Si stima inoltre la presenza di mille giovani indigeni, provenienti da diverse parti del mondo.