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ITALIA

Mattarella riceve Salvini ma non si parla di toghe

Sono, ovviamente, escluse dall'oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura, si precisa nella nota del Quirinale
 

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riceve il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Lo ha riferito una nota dell'ufficio stampa del Quirinale. Sono, ovviamente, escluse dall'oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura, si precisa nella nota. 
 
 





Salvini - nei giorni scorsi - aveva espresso il desiderio di parlare con il Presidente: "Spero di avere il prima possibile la gioia e l'onore di conferire con il mio presidente della Repubblica. Attendo rispettosamente la fissazione di una data per parlare delle tante cose belle che stiamo facendo qui al Viminale".
Incontro richiesto in relazione al sequestro dei beni della Lega disposto dalla magistratura genovese per una vicenda legata ai fondi al partito e risalente a una decina di anni fa e per la quale Salvini e l'attuale Lega si dichiarano estranei. 

Mattarella non commenta su Lega, assolutamente non parlo 
Sergio Mattarella ieri ha preferito non commentare le notizie che sono giunte e continuano a giungere dall'Italia sulla richieste della Lega di un incontro al suo ritorno a Roma. "L'hanno disturbata anche qua...." esordisce un giornalista per avanzare una domanda sulla richiesta di Salvini dopo la sentenza della Cassazione sui fondi del partito. Ma il Capo dello Stato si è allontanato e ha risposto "assolutamente non parlo".

Fonti Procura, decisione Riesame entro autunno 
La decisione del Tribunale del Riesame sul sequestro dei fondi della Lega potrebbe arrivare dopo l'estate. E' quanto trapela da fonti della Procura di Genova. Il Tribunale dovrà pronunciarsi nuovamente sulla vicenda dopo la decisione della Cassazione che "restringe" il perimetro giuridico entro il quale agire e avvalora - di fatto - la linea della Procura di Genova di estendere il sequestro a tutti i fondi del partito: una sorta di effetto "staffetta" per cui se non si trova "la somma corrispondente al profitto, da tale ente percepito, dai reati per i quali vi era stata condanna" , come scrive la Cassazione, si procede col sequestro di quanto entra oggi nelle casse del partito (feste, donazioni o 2 per mille, ndr). Due gli scenari che potrebbero aprirsi: da un lato il pronunciamento del Riesame potrebbe arrivare a luglio, accorpato con quello legato al procedimento sui fondi della Toscana (atteso per il 16 luglio, ndr) dall'altro - come detto - la decisione potrebbe arrivare dopo l'estate.  

Anm: "Nessun attacco alla democrazia"
"In merito al dibattito successivo alla sentenza emessa dalla Suprema Corte di Cassazione relativa al sequestro di somme di un movimento politico, l'Associazione Nazionale Magistrati ribadisce con forza che i magistrati non adottano provvedimenti che costituiscono attacco alla democrazia o alla Costituzione, nè perseguono fini politici, ma emettono sentenze in nome del popolo italiano, seguendo principi e regole di diritto di cui danno conto nelle motivazioni". E' quanto spiega la Giunta Esecutiva Centrale dell'Anm in merito alla vicenda che coinvolge la Lega.

"Evocare il Colle è fuori dal perimetro costituzionale"
"L'evocare un possibile intervento del Capo dello Stato nella vicenda - prosegue l'Anm - risulta essere fuori dal perimetro costituzionale, così come le modalità con cui il dibattito si è alimentato creano confusione e rischiano di produrre effetti distorsivi sui precisi confini, fissati dalla Costituzione, tra la magistratura, autonoma e indipendente, e gli altri poteri dello Stato. L'Anm rigetta ogni tentativo di delegittimare la giurisdizione e di offuscare l'imparzialità dei magistrati, principio costituzionale a difesa del quale continuerà sempre a svolgere la propria azione, auspicando che chiunque eserciti funzioni pubbliche abbia a cuore gli stessi fondamentali principi"

Csm: preoccupazione per le dichiarazioni della Lega
A Palazzo dei Marescialli, a quanto si è appreso, le parole dei leghisti sul verdetto della Corte sono state oggetto di discussione tra i consiglieri, ed emerge una "seria preoccupazione" per parole e toni che vengono ritenuti "inaccettabili". 

Il guardasigilli Bonafede: rispettare sentenze no scenari da 2ª repubblica
"Tutti devono potersi difendere fino all'ultimo grado di giudizio", ma "le sentenze vanno rispettate, senza evocare scenari che sembrano appartenere pià alla Seconda Repubblica". È questa la posizione del Guardasigilli Alfonso Bonafede, in merito alle polemiche sollevate dalle Lega dopo le motivazioni della Cassazione sui sequestri dei fondi del Carroccio. 

Cassazione: "Ovunque venga rinvenuta" qualsiasi somma
"Ovunque venga rinvenuta" qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord - su conti bancari, libretti, depositi - deve essere sequestrata fino a raggiungere 49 milioni di euro, che sarebbero il provento della truffa allo Stato per la quale è stato condannato in primo grado l'ex leader leghista Umberto Bossi. Lo ha sottolineato ieri la Cassazione nelle motivazioni che accoglievano il ricorso del pm di Genova contro Matteo Salvini contrario ai sequestri a 'tappeto'.

Il Riesame ora deve seguire le indicazioni degli “ermellini'. Finora bloccati 1,5 milioni di euro. Ad avviso dei supremi giudici, la Guardia di Finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro, emesso lo scorso 4 settembre dal pm di Genova, senza necessità di un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Invece, secondo Giovanni Ponti, legale della Lega, le uniche somme sequestrabili sono quelle trovate sui conti "al momento dell'esecuzione del sequestro" con "conseguente inammissibilità delle richieste del pm di procedere anche al sequestro delle somme 'depositande'".

Secondo la difesa della Lega, il pm potrebbe chiedere la confisca "anche delle somme future" solo durante il processo di appello. Ma la Cassazione ha obiettato che i soldi sui conti potrebbero non essere stati trovati al momento del decreto "per una impossibilità transitoria o reversibile", e il pm non deve dare conto di tutte le attività di indagine svolte "altrimenti la funzione cautelare del sequestro potrebbe essere facilmente elusa durante il tempo occorrente per il loro compimento".  

Procuratore Genova: "Non è un processo politico, qui parte civile è il Parlamento"
"Non si tratta di un processo politico. Come non lo sono i procedimenti fatti dalla procura di Genova per fatti che coinvolgevano esponenti di altri partiti. Qui parte civile è il parlamento italiano". In serata il procuratore di Genova Francesco Cozzi torna a parlare del sequestro dei fondi della Lega. "Si tratta solo di problemi tecnici, procedurali. Per questo ci siamo rivolti alla Cassazione, perché i nostri uffici seguono la vicenda esclusivamente sotto un profilo tecnico".