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ITALIA

'Guerra Siria è figlia del potere e della povertà'

Medioriente. Papa: ascoltare grido bambini, mondo ritrovi dignità

Il Santo Padre ha incontato a Bari i 22 Patriarchi del Medio Oriente. "Sono molto grato - ha detto - per la condivisione che abbiamo avuto la grazia di vivere. Ci siamo aiutati a riscoprire la nostra presenza di cristiani in Medio Oriente. Essa sarà tanto più profetica quanto più testimonierà Gesù Principe della pace che non impugna la spada, ma chiede ai suoi di rimetterla nel fodero"

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È durato oltre due ore e mezza il dialogo a porte chiuse tra Papa Francesco e i 22 Patriarchi del Medio Oriente nella Basilica di San Nicola a Bari. un tempo che testimonia la complessità dei temi affrontati, dei quali Francesco ha poi dato conto nel discorso conclusivo. "Sono molto grato - ha detto - per la condivisione che abbiamo avuto la grazia di vivere. Ci siamo aiutati a riscoprire la nostra presenza di cristiani in Medio Oriente. Essa sarà tanto più profetica quanto più testimonierà Gesù Principe della pace che non impugna la spada, ma chiede ai suoi di rimetterla nel fodero".

"Anche il nostro essere Chiesa - ha denunciato il Papa - è tentato dalle logiche del mondo, logiche di potenza e di guadagno, logiche sbrigative e di convenienza. E c'è il nostro peccato, l'incoerenza tra la fede e la vita, che oscura la testimonianza. Sentiamo di doverci convertire ancora una volta al Vangelo, garanzia di autentica libertà, e di farlo con urgenza ora, nella notte del Medio Oriente in agonia".

Evocando "la notte angosciosa del Getsemani", Francesco ha affermato che la giornata di Bari "è un segno che l'incontro e l'unità vanno cercati sempre, senza paura delle diversità. Così pure la pace: va coltivata anche nei terreni aridi delle contrapposizioni, perchè oggi, malgrado tutto, non c'è alternativa possibile alla pace". 

L'auspicio di Papa Francesco è in definitiva che "il Medio Oriente non sia più un arco di guerra teso tra i continenti, ma un'arca di pace accogliente per i popoli e le fedi". "Amato Medio Oriente - ha invocato infine il Papa - si diradino da te le tenebre della guerra, del potere, della violenza, dei fanatismi, dei guadagni iniqui, dello sfruttamento, della povertà, della disuguaglianza e del mancato riconoscimento dei diritti".

Il pensiero del Pontefice va alla Siria
Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero alla Siria, "in particolare alla provincia Daraa. Li' - ha aggiunto al suo discorso - sono ripresi aspri combattimenti che hanno provocato un ingente numero di sfollati, esposti a sofferenze terribili". "Pensando ai bambini, non dimentichiamo i bambini!, e pensando ai bambini, tra poco faremo librare in aria, insieme, tutti, ad alcune colombe, il nostro desiderio di pace", ha aggiunto inoltra Francesco. 

Papa Francesco: fondamentalismo e fanatismo è bestemmia contro Dio
"La guerra è figlia del potere e della povertà. Si sconfigge rinunciando alle logiche di supremazia e sradicando la miseria. Tanti conflitti sono stati fomentati anche da forme di fondamentalismo e di fanatismo che, travestite di pretesti religiosi, hanno in realtà bestemmiato il nome di Dio, che è pace, e perseguitato il fratello che da sempre vive accanto. Ma la violenza è sempre alimentata dalle armi". Così Papa Francesco parlando dal sagrato della Basilica di San Nicola a Bari, dopo aver incontrato a porte chiuse i patriarchi delle Chiese mediorientali.

Basta occupazione di terre che lacerano popoli
"Chi detiene il potere si ponga finalmente e decisamente al vero servizio della pace e non dei propri interessi. Basta ai tornaconti di pochi sulla pelle di molti! Basta alle occupazioni di terre che lacerano i popoli! Basta al prevalere delle verità di parte sulle speranze della gente! Basta usare il Medio Oriente per profitti estranei al Medio Oriente!" dice il Pontefice dopo incontro con Patriarchi.



Medioriente. Papa: ascoltare grido bambini, mondo ritrovi la dignità
"La speranza ha il volto dei bambini. In Medio Oriente, da anni, un numero spaventoso di piccoli piange morti violente in famiglia e vede insidiata la terra natia, spesso con l’unica prospettiva di dover fuggire. Questa è la morte della speranza. Gli occhi di troppi fanciulli hanno passato la maggior parte della vita a vedere macerie anziché scuole, a sentire il boato sordo di bombe anziché il chiasso festoso di giochi". Così Papa Francesco parlando dal sagrato della Basilica di San Nicola a Bari, dopo aver incontrato a porte chiuse i patriarchi delle Chiese mediorientali". E ancora: "Pensando ai bambini, tra poco faremo librare in aria, insieme ad alcune colombe, il nostro desiderio di pace. L’anelito di pace si levi più alto di ogni nube scura. E il Medio Oriente non sia più un arco di guerra teso tra i continenti, ma un’arca di pace accogliente per i popoli e le fedi. Amato Medio Oriente, si diradino da te le tenebre della guerra, del potere, della violenza, dei fanatismi, dei guadagni iniqui, dello sfruttamento, della povertà, della disuguaglianza e del mancato riconoscimento dei diritti".

Il Pontefice ha anche sottolineato: "Basta contrapposizioni ostinate, basta alla sete di guadagno, che non guarda in faccia a nessuno pur di accaparrare giacimenti di gas e combustibili, senza ritegno per la casa comune e senza scrupoli sul fatto che il mercato dell’energia detti la legge della convivenza tra i popoli!".

Status quo Gerusalemme esige di essere rispettato
"Città unica e sacra per cristiani, ebrei e musulmani di tutto il mondo, la cui identità e vocazione va preservata al di là delle varie dispute e tensioni, e il cui status quo esige di essere rispettato secondo quanto deliberato dalla Comunità internazionale e ripetutamente chiesto dalle comunità cristiane di Terra Santa". Con queste parole Papa Francesco ha parlato di Gerusalemme a conclusione del dialogo a porte chiuse con i 22 Patriarchi Orientali riunti con lui a Bari per una giornata di preghiera per la pace in Medio Oriente. "Fortemente angosciati, ma mai privi di speranza, volgiamo lo sguardo a Gerusalemme, città per tutti i popoli", ha esordito il Papa toccando il "capitolo" forse più complicato del dialogo di oggi. Secondo Francesco, "solo una soluzione negoziata tra Israeliani e Palestinesi, fermamente voluta e favorita dalla Comunità delle nazioni, potrà condurre a una pace stabile e duratura, e garantire la coesistenza di due Stati per due popoli".