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MONDO

Consiglio governatori Ifad

Il Papa alla Fao: "La disuguaglianza disastrosa per l'umanità"

Forte monito di Papa Francesco alla Fao di Roma. "C'è chi ha troppo e troppi hanno poco". Il pontefice ha parlato  all'apertura del Consiglio dei governatori dell'Ifad, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo
 

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"La disuguaglianza è disastrosa per il futuro dell'umanità" . Sono le parole del Papa che oggi, ha incontrato alla Fao di Roma, 38 delegati di 31 differenti popoli indigeni arrivati da America, Africa, Asia e la zona del Pacifico. "Grazie perché andate controcorrente -ha detto Francesco- la tendenza è il rallentamento della riduzione della povertà estrema e l'aumento della concentrazione della ricchezza". "C'è chi ha troppo e troppi che hanno poco".  

Venti minuti nei quali il Pontefice ha anche evocato la "sovranità alimentare",  sottolineando che "lo sviluppo locale  ha valore in sé e questo in ogni caso".  "Lo scopo - ha detto Papa Francesco - è quello di garantire che ogni persona e ogni comunità possano utilizzare le proprie capacità un modo pieno, vivendo così una vita umana degna di un tale nome".

I temi di quest'anno del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo sono la promozione dell'uso delle conoscenze. "Oggi più che mai dobbiamo unire gli sforzi, raggiungere il consenso, rafforzare i legami", ha scandito Francesco. Infatti "le sfide attuali sono così complesse che non possiamo continuare a trattare i problemi con soluzioni di emergenza".

Papa Francesco ha inviato anche un messaggio al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres e ai partecipanti al Pre-Summit sul Food System Summit 2021, organizzato dalle Nazioni Unite a Roma da oggi al 28 luglio. "Produciamo cibo a sufficienza per tutti - scrive - ma molti restano senza il pane quotidiano. Questo 'costituisce un vero scandalo', un crimine che viola i diritti umani fondamentali. Pertanto, è dovere di tutti sradicare questa ingiustizia attraverso azioni concrete e buone pratiche, e attraverso audaci politiche locali e internazionali".

Nel messaggio, letto da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, il Papa sottolinea che l'"importante incontro" di Roma" ancora una volta mette in mostra come una delle nostre più grandi sfide attuali sia vincere la fame, l'insicurezza alimentare e la malnutrizione nell'era del Covid-19". E per Francesco occorre "un cambiamento radicale". In questa prospettiva, gioca un ruolo importante "l'attenta e corretta trasformazione del sistemi alimentari, che devono essere mirati per poter aumentare la resilienza, rafforzare le economie locali, migliorare la nutrizione, ridurre gli sprechi alimentari, fornire diete sane accessibili a tutti, essere ambientalmente sostenibili e rispettose delle culture locali".

"Se vogliamo garantire il diritto fondamentale a un tenore di vita adeguato e adempiere i nostri impegni per raggiungere l'obiettivo Fame Zero - spiega il Pontefice -, non basta produrre cibo. C'è bisogno di una nuova mentalità e di un nuovo approccio integrale e di progettare sistemi alimentari che proteggano la Terra e mantengano al centro la dignità della persona umana; che garantiscano cibo sufficiente a livello globale e promuovano il lavoro dignitoso a livello locale; e che nutrano il mondo di oggi, senza compromettere il futuro".

Per il Papa, "è fondamentale recuperare la centralità del settore rurale", ed "è urgente che il settore agricolo riacquisti un ruolo prioritario nel processo decisionale politico ed economico, volto a delineare il quadro del processo di 'ripartenza' post-pandemia". "Questo riconoscimento - prosegue - dev'essere accompagnato da politiche e iniziative che soddisfino pienamente le esigenze delle donne rurali, promuovano l'occupazione giovanile e migliorino il lavoro degli agricoltori nelle aree più povere e remote". "Siamo consapevoli", aggiunge Bergoglio, "che interessi economici individuali, chiusi e conflittuali - ma potenti - ci impediscono di progettare un sistema alimentare che risponda ai valori del Bene Comune, alla solidarietà e alla 'cultura dell'incontro'. Se vogliamo mantenere un multilateralismo fecondo e un sistema alimentare basato sulla responsabilità, la giustizia, la pace e l'unità della famiglia umana sono fondamentali". "La crisi che stiamo affrontando - conclude - è in realtà un'opportunità unica per impegnarsi in dialoghi autentici, audaci e coraggiosi, affrontando le radici del nostro sistema alimentare ingiusto".