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POLITICA

Verso il voto

Pd, Minniti evoca larghe intese ma Renzi e Gentiloni frenano

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Marco Minniti ospite a "Porta a Porta" (Roberto Monaldo / LaPresse)
Nervosismo nel Pd per l'apertura di ieri del ministro dell'Interno Marco Minniti a un governo di unità nazionale. 'Il disfattismo è il nostro peggior nemico', dice Renzi. E Gentiloni suona la carica: 'Possiamo recuperare lo svantaggio'. 

Minniti: sì governo unità nazionale se c'è Pd
Minniti a Porta a Porta aveva risposto ad una domanda specifica sul dopo voto: "Io favorevole ad un governo di unità nazionale? Assolutamente sì purchè ne faccia parte anche il mio partito", sottolineando poi che "ora siamo in piena competizione elettorale, ma dal 5 marzo la partita è nelle mani solide ed equilibrate del presidente della repubblica e spetterà a lui dare una soluzione alle grandi questioni che si porranno".

Renzi 'dribbla' domande su Minniti
Il segretario Dem Matteo Renzi, prima di partecipare a "Quinta colonna" era arrivato negli studi Mediaset canticchiando "Champagne", la famosa canzone di Peppino di Capri. Avvicinato dai giornalisti che gli hanno fatto una domanda sulle dichiarazioni di Minniti, Renzi ha dapprima prestato ascolto alla domanda, per poi riprendere a cantare il motivo, evitando di rispondere.

Ai dirigenti democratici il segretario Renzi invece ha detto: "È il disfattismo il nemico occulto e forse più insidioso del finale di campagna del Pd". Da qui l'invito ai dirigenti a battersi voto su voto.

Gentiloni: Pd può vincere ma dobbiamo crederci
Uno sprone all'impegno ribadito dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni agli elettori nel corso di una iniziativa elettorale a Catania dove è candidato al plurinominale per la Camera: "ci manca la convinzione che con il nostro lavoro possiamo dare un contributo straordinario alla vittoria del Pd e al prossimo governo del Paese. Crediamoci insieme. Io starò dalla vostra parte e penso che potremo ottenere un ottimo risultato".

"Il Pd è l'unico pilastro possibile di un governo che vada nella direzione" di una seconda stagione di riforme "nella prossima legislatura: il Pd con i suoi alleati" - ha proseguito Gentiloni -  "abbiamo cinque punti di svantaggio rispetto alla coalizione di centrodestra, li possiamo recuperare. la sfida è tra centrodestra e centrosinistra".

Gentiloni ribadisce il concetto a Berlino
Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, oggi a Berlino ha ribadito quanto detto a Catania. "L'unico pilastro possibile di una colazione stabile e pro europea di governo" penso "possa essere la coalizione di centrosinistra guidata dal Pd".