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MONDO

Dura denuncia al summit anti abusi in Vaticano

Pedofilia. Cardinale Marx: "Distrutti dossier sui responsabili, missione Chiesa screditata"

"Gli abusi sessuali nei confronti dei bambini e di giovani sono in non lieve misura dovuti all'abuso di potere nell'ambito dell'amministrazione - denuncia l'arcivescovo di Monaco - Frisinga nella terza giornata di incontri dedicata alla 'trasparenza'

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"L'amministrazione non ha contribuito ad adempiere la missione della Chiesa ma, al contrario, l'ha oscurata, screditata e resa impossibile". Dura denuncia del cardinale Reinhard Marx al summit in corso in Vaticano per arginare la piaga della pedofilia.

"Gli abusi sessuali nei confronti dei bambini e di giovani sono in non lieve misura dovuti all'abuso di potere nell'ambito dell'amministrazione - denuncia l'arcivescovo di Monaco - Frisinga nella terza giornata di incontri dedicata alla 'trasparenza' -. A tale riguardo, l'amministrazione non ha contribuito ad adempiere la missione della Chiesa ma, al contrario, l'ha oscurata, screditata e resa impossibile".

"I dossier - ha denunciato Marx - che avrebbero potuto documentare i terribili atti e indicare il nome dei responsabili sono stati distrutti o nemmeno creati. Invece dei colpevoli, a essere riprese sono state le vittime ed è stato imposto loro il silenzio. Le procedure e i procedimenti stabiliti per perseguire i reati sono stati deliberatamente disattesi, e anzi scavalcati o cancellati. I diritti delle vittime sono stati di fatto calpestati e lasciati all'arbitrio di singoli individui. Sono tutti eventi in netta contraddizione con ciò che la Chiesa dovrebbe rappresentare".

Marx: "Non concosco motivi per applicare segreto pontificio"
"Non esistono alternative alla tracciabilità e alla trasparenza. Tuttavia, ci sono obiezioni di cui occorre tener conto. Riguardano principalmente la violazione del segreto pontificio, come anche il rovinare la reputazione di sacerdoti innocenti o del sacerdozio e della Chiesa nel suo insieme attraverso false accuse, se queste vengono rese pubbliche - dice ancora il cardinale Marx - Tali obiezioni alla tracciabilità e alla trasparenza non sono particolarmente convincenti. Ogni obiezione basata sul segreto pontificio sarebbe rilevante solo se si potessero indicare dei motivi convincenti per cui il segreto pontificio si dovrebbe applicare al perseguimento di reati riguardanti l'abusi di minori. Allo stato attuale, io di questi motivi non ne conosco". 

Una vittima: "Tolleranza zero"
Davanti ad un "crimine" come quello della pedofilia non sono ammessi segreti. Serve "tolleranza zero e massima trasparenza. La Chiesa deve collaborare con la Polizia e denunciare gli abusi sessuali che non sono un peccato ma un vero e proprio crimine". Juan Carlos Cruz, cileno, che da bambino ha subito le violenze di un prete, in questi giorni è a Roma in occasione del summit voluto dal Papa in Vaticano per arginare la piaga dei preti pedofili. Lui, come tutte le altre vittime, chiede ai capi della Chiesa riuniti anche oggi in Vaticano per discutere sulla 'protezione dei minori' di non insabbiare mai più i casi di abuso e di restituire ai sopravvissuti "giustizia".

"La pedofilia - osserva - è un crimine. Davanti ad un crimine non ci può essere segreto. Serve la massima trasparenza, un crimine non può avere una segretezza". Da qui l'appello affinchè venga superato il "segreto pontificio". Cruz è gay dichiarato. Osserva: "Gli omosessuali non sono il demonio. Le vittime degli abusi chiedono rispetto, giustizia e la riparazione del danno inflitto. Serve tolleranza zero".

Suora al summit: "Noi possiamo fare tanto per aiutare vittime"
Donne in campo per sostenere le vittime di abusi sessuali da parte dei preti. Al summit anti abusi in Vaticano parlano anche tre donne. Stamani è toccato a suor Veronica Openibo, superiora generale della Società del Santo Bambino Gesù: "L'ammiro, Fratel Francesco, per essersi preso del tempo, da vero gesuita, per discernere e per essere abbastanza umile da cambiare idea, chiedere scusa e agire: un esempio per tutti noi. Grazie, papa Francesco per avere offerto a tutti noi questa opportunità di controllare e verificare dove abbiamo agito in modo strano, con ignoranza, segretezza e compiacenza. Penso che modificheremo, con grande determinazione, il nostro approccio complessivo alla denuncia di abusi, al sostegno delle vittime e, soprattutto, a fare tutto il possibile per proteggere i minori e gli adulti vulnerabili da ogni forma di abuso".

"Le donne - ha detto la suora - hanno acquisito molta esperienza utile che possono mettere a disposizione in questo campo, e hanno già fatto molto per sostenere le vittime e anche per lavorare in modo creativo sul loro uso del potere e dell'autorità. Spezzare ogni cultura del silenzio e della segretezza fra noi". Quindi, la proposta di una "commissione congiunta" di laici e religiosi in ogni diocesi che "condivida l'esperienza sulle procedure documentali e i protocolli, le implicazioni legali e finanziarie delle denunce e i necessari canali di responsabilità e imputabilità".