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MONDO

Lettera apostolica promulgata in forma di Motu proprio

Pedofilia. Papa: "Regole universali per contrastare crimini che tradiscono fiducia fedeli"

Nota del Vaticano a corredo del documento di Bergoglio 'Vos estis lux mundi'. Tutela per le vittime e per chi denuncia

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Il nuovo Motu proprio del Papa per arginare la piaga della pedoflia nella Chiesa favorirà un "miglior coordinamento tra le diocesi e la Santa Sede". Lo rileva una nota del Vaticano a corredo del documento di Bergoglio 'Vos estis lux mundi'.

"Questo Motu proprio, frutto di riflessione e collaborazione durante e dopo l'incontro dei Presidenti delle Conferenze Episcopali e dei moderatori supremi dei principali istituti religiosi tenutosi lo scorso mese di febbraio, è un ulteriore impegno della Chiesa in tale ambito.'Vos estis lux mundi' contiene diversi elementi innovativi che mirano a favorire un migliore coordinamento tra le diocesi e la Santa Sede". 

In particolare, spiega la nota della Sala stampa vaticana, "tutte le diocesi dovranno stabilire entro un anno sistemi stabili e accessibili al pubblico per segnalare i casi di abuso sessuale e la copertura degli stessi. Inoltre il Motu proprio obbliga tutti i chierici, i religiosi e le religiose, a segnalare alle competenti autorità ecclesiastiche gli abusi di cui vengano a conoscenza.

I casi segnalati saranno quindi verificati tempestivamente e decisi a norma del diritto canonico. Per quanto riguarda le segnalazioni contro i vescovi, il Motu proprio introduce misure di carattere procedurale che, di norma, affidano la verifica di quanto segnalato al Metropolita della relativa Provincia ecclesiastica". "Sono inoltre stabiliti, per la prima volta, - spiega la nota - dei limiti temporali entro i quali l'indagine deve essere svolta, nonché le modalità che devono essere seguite dal metropolita, il quale può avvalersi del contributo professionale specifico dei laici". All'art. 14 il Motu proprio del Papa spiega infatti che "le indagini devono essere concluse entro il termine di novanta giorni" ma "in presenza di giusti motivi, il metropolita può chiedere la proroga del termine al dicastero competente".