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POLITICA

Martina: inaccettabile pressione su Mattarella

Renzi:"Sale lo spread? Colpa di Di Maio e Salvini" Nyt: unica qualità Conte eseguire ordini Lega-M5s

"L'agenda Salvini/Di Maio è oramai chiara, mira a portare l'Italia fuori dall'Europa e dall'Occidente distruggendo le istituzioni e 70 anni di storia" attacca il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda

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"Lo spread sale ai massimi dal 2013. Non pensate che sia una notizia tecnica perché purtroppo riguarda la nostra vita. Dai prossimi giorni - infatti - i mutui per le famiglie costeranno di più, l'accesso al credito per le piccole imprese sarà più difficile e pagheremo di più gli interessi sul debito pubblico. Chi è il colpevole? Non c'è nessun complotto, non guardate Bruxelles, non è colpa dei mercati finanziari. Il responsabile ha sempre un nome, in questo caso due cognomi: Salvini e Di Maio". Lo scrive in un post su Facebook l'ex premier e segretario del Pd, Matteo Renzi

"Se sale lo spread - continua Renzi su Facebook - è grazie al teatrino incredibile di questi giorni. Da 84 giorni questi signori stanno prendendo in giro tutti gli italiani, anche quelli che li hanno votati. L'aumento dello spread dipende da ciò che hanno detto e scritto nelle varie bozze del contratto di governo: tagliare 250 miliardi di debito, minibot e altre amenità. Quando proveranno a fare ciò che hanno promesso (Fornero, Flat Tax, reddito di cittadinanza) e scopriranno che non ci sono soldi, allora sì che ne vedremo delle... brutte". Renzi dice di sperare "che sia chiaro a tutti perché ho insistito tanto perché il PD non facesse l'accordo con nessuno di questi signori. Con noi lo spread è sceso, il Pil è ripartito, i posti di lavoro sono aumentati. Ora che tocca a loro, l'inizio è balbettante. E il conto lo pagheranno gli italiani". Il post dell'ex premier conclude con un appello: "Caro Salvini, caro Di Maio: se volete sapere di chi è la colpa dello spread che sale non fate dirette Facebook urlando contro l'Europa: fatevi un selfie. Se aumenta il costo dei mutui, la responsabilità è solo vostra".

Martina a Salvini: inaccettabile pressione su Mattarella
"In queste ore assistiamo da parte di Lega, Cinque Stelle e Fratelli d'Italia ad attacchi gravi e sconsiderati verso le prerogative della Presidenza della Repubblica. La pressione senza precedenti che vogliono alimentare è inaccettabile. Salvini si vergogni; continua a giocare la sua propaganda sulla pelle degli italiani. Attacca altri Paesi, ma in realtà sta attaccando la Costituzione su cui vorrebbe giurare tra qualche giorno come ministro. Ha preso il 17% dei voti e crede di essere il padrone del Paese oltre le sue regole democratiche". Così il Segretario reggente del Partito democratico Maurizio Martina.

Il segretario reggente del Pd questa mattina ha scritto su twitter, postando il tweet di ieri di Matteo Salvini in cui si dice sono "davvero arrabbiato": "Caro Salvini, state giocando sulla pelle del Paese per i vostri miseri interessi. Invece governare è prendersi cura dell'Italia". 


Calenda: Lega-M5s vogliono Italia fuori Ue, no paura voto
"L'agenda Salvini/Di Maio è oramai chiara, mira a portare l'Italia fuori dall'Europa e dall'Occidente distruggendo le istituzioni e 70 anni di storia. Bisogna creare un fronte civile di resistenza a questo  progetto mobilitando il paese. E non aver paura delle elezioni". Lo twitta il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda



New York Times: i populisti si prendono Roma
"I populisti si prendono Roma". A scriverlo è oggi un editoriale del New York Times, che parla del primo ministro incaricato Giuseppe Conte come di uno "sconosciuto professore di legge" con un curriculum gonfiato, "la cui principale qualifica è la sua disponibilità ad eseguire gli ordini" dei leader di Lega e M5S.

"Non è chiaro quanti danni potrà fare la coalizione", scrive il giornale, che sottolinea le differenze ideologiche fra le due formazioni politiche che la compongono e la risicata maggioranza di cui godono in Parlamento. Tuttavia il cambiamento di direzione in un membro chiave dell'Unione europea la cui fedeltà al progetto europeo non era messa in dubbio, rappresenta "un serio colpo" ai progetti di un rafforzamento dell'integrazione europea portati avanti dal presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel.

"Se l'Italia, la quarta economia dell'Ue, inizia a sfidare le regole dell'Unione e chiede di rinegoziare i termini della sua adesione, sarà più difficile tenere gli altri membri in riga", afferma il New York Times. Tuttavia, conclude il giornale, "è troppo presto perchè Bannon e i suoi alleati possano celebrare o i campioni dell'Unione si facciano prendere dal panico. Il fascino dei populisti potrebbe presto svanire se non troveranno soluzioni concrete al risentimento che li ha portati al potere. Il compito di Macron e Merkel e dei loro alleati è di mantenere la barra dei valori, la coerenza e le regole dell'Ue, ma anche di riconoscere e affrontare la rabbia che ha alimentato la ribellione".