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ITALIA

Parma

Totò Riina, slitta a domani il trasferimento della salma a Corleone

La Procura di Parma ha firmato il 'nulla osta' per il trasferimento, ma per motivi organizzativi avverrà non prima di domani

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Slitta a domani la partenza della salma di Totò Riina dall'ospedale di Parma, destinazione Corleone. A quanto si apprende le pratiche amministrative per il trasferimento sono ormai concluse, ma per esigenze organizzative non è possibile partire in giornata per la Sicilia. La salma rimane custodita nella Medicina legale dell'ospedale emiliano, dove restano di guardia le forze dell'ordine. 

La Procura firma il nulla osta
La Procura di Parma ha firmato il 'nulla osta' per il trasferimento della salma di Riina, morto il 17 novembre nel reparto detenuti dell'ospedale emiliano.  Secondo Indiscrezioni non ci saranno funerali ma la salma di Riina dovrebbe essere benedetta dal parroco del piccolo comune, Fra Giuseppe Gentile, durante una breve cerimonia prima della tumulazione nel cimitero. Il parroco ha già celebrato in passato le nozze della figlia minore di Riina, Lucia. 

Fra Giuseppe intende invitare i familiari di Totò Riina a fare "un passo avanti, forte, significativo, a saper guardare a quella morte come una vita nuova che deve rinascere", "Se non l'hanno fatto prima, lo facciano ora. E' necessario per tutti noi, per la nostra città che ha bisogno di essere liberata", sostiene il religioso.

Familiari vittime: inasprire il 41 bis
Intanto l'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili torna a chiedere l'inasprimento del 41 bis, per impedire che i detenuti per mafia possano partecipare con i pizzini alla scelta del nuovo capo di Cosa Nostra.   

Riina ultimo capo dei capi?
Per la mafia "non è più tempo di capi, torneremo agli anni Ottanta", sostiene il nuovo procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho in un'intervista al Messaggero. E anche il ministro della Giustizia propende per l'idea che sia finita l'era dell'uomo solo al comando: "Mi convince la tesi secondo cui la mafia non si ricostituirà più con una struttura gerarchica, con il capo dei capi". Alla strategia della "mimesi" adottata da Cosa Nostra "credo sia funzionale una mafia senza una commissione centrale e che in qualche modo si spalma sul territorio", spiega il ministro, che non esclude nemmeno un cambiamento radicale: "La mafia potrebbe cambiare e trovare come punti di riferimento persone che non sono più siciliane, né calabresi né campane". La certezza  che la morte di Riina "non segna la fine della mafia, che resta sempre un pericolo".