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POLITICA

Palazzo Chigi: soluzione in linea con contratto di governo

Tav, lo stop del M5s. Salvini: meglio andare avanti e non tornare indietro

Nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli - attraverso il profilo Facebook - aveva ammonito: "Nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell'avanzamento dell'opera. Lo considereremmo come un atto ostile". Fratelli d'Italia: "E' un fondamentale cantiere internazionale senza il quale il Piemonte e l'Italia perderebbero un'occasione per il futuro economico e produttivo". Comitato Francia: c'è tanta confusione

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E' scontro sulla Tav tra M5s e Lega.  Nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli - attraverso il profilo Facebook - aveva ammonito: "Nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell'avanzamento dell'opera. Lo considereremmo come un atto ostile". E aveva spiegato: "Rifarsi al Contratto di governo significa voler ridiscutere integralmente l'infrastruttura in applicazione dell'accordo con la Francia. Senza preclusioni ideologiche, ma senza subire il ricatto che ci piove in testa e che scaturisce dalle scandalose scelte precedenti. È questo il principio in base al quale stiamo lavorando". 

Rispetto a tre giorni fa, la posizione del ministro e dell'intero Movimento si è ancora di più irrigidita. E, secondo quanto riportano oggi i maggiori organi di stampa nazionali, si starebbe pensando di non realizzare più la faraonica opera. A spingere in questa direzione anche gli elettori pentastellati che - in un sondaggio a loro riservato - si sono espressi in modo chiaro e netto per il blocco dei lavori.

D'altronde lo stop alla Tav è uno dei punti del contratto di governo targato M5s. E i grillini vogliono onorarlo. Per questo si vocifera che la questione potrebbe chiudersi già entro l'autunno con una apposita legge che metterebbe una volta per tutte la parola fine all'alta velocità italo-francese.

Ma di questo avviso non è la Lega, che da sempre ha detto di essere contraria a bloccare i lavori. Questa mattina il vicepremier, ministro dell'Interno, Matteo Salvini - dai microfoni di Radio24 - è stato molto chiaro:  "Sulla Tav occorre andare avanti, non tornare indietro". Ed ha spiegato: "Si deve fare un'analisi costi-benefici: l'opera serve o no, costa di più bloccarla o proseguira? Sarà questo il ragionamento per ogni opera". "La polizia - ha aggiunto - continuerà ad arrestare chi lancia sassi contro i lavoratori".

Dà sponda al ministro Salvini, in un'intervista al Secolo XIX il  sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi: "Le grandi opere per la Lega sono fondamentali. Anche la Torino-Lione e il Terzo Valico. Come Lega siamo favorevoli - spiega.- Ovviamente se ci sono modifiche che consentono da poter investire in altre infrastrutture, le accogliamo volentieri". Secondo Rixi, sarebbe possibile un grande risparmio: "Calcoliamo anche sopra il miliardo di euro". "Migliorando il percorso, rendendolo meno impattante. È un'opera strategica, certo, ma ci sono fattori da chiarire: una galleria in pieno territorio francese è finanziata per il 35% dall'Italia e per il 40% dall'Europa. Parigi ci mette solo il 25%. Non va bene".

Da Palazzo Chigi intanto fanno notare che il dossier sulla Tav al momento non è ancora giunto sul tavolo del presidente del Consiglio, dunque nessuna decisione è stata ancora presa e soprattutto non ci sono state valutazioni al riguardo. Ad ogni modo la soluzione sarà in linea con quella contenuta nel contratto di governo". 

A questo punto ci si chiede quanto costerebbe all'Italia, l'addio alla Tav. Da alcuni calcoli si parla di 2 miliardi di euro, a fronte dei 3 che servirebbero invece per finirla. Non solo. La decisione dell'Italia - secondo alcuni analisti - potrebbe spingere l'Unione Europea a punirci, bloccando per 5 anni i finanziamenti a tutte le grandi opere infrastrutturali già approvate e a cantieri già avviati.

La possibilità di uno stop alla Tav sta creando un vero e proprio terremoto politico. Contrarie le opposizioni. Fratelli d'Italia - in una nota - dice "Siamo preoccupati della mancata indicazione dell'opera nell'accordo di Governo ma ancor di più delle ultime dichiarazioni del ministro Toninelli che di certo non sono a sostegno della Torino-Lione". E aggiunge: per no la Tav è "un fondamentale cantiere internazionale senza il quale il Piemonte e l'Italia perderebbero un'occasione per il futuro economico e produttivo".

Il Pd, attraverso il segretario Maurizio Martina attacca dal profilo twitter: "Due miliardi di euro di penali, il blocco di finanziamenti EU, 4 mila posti di lavoro a rischio. La follia del governo di bloccare la Torino-Lione la pagherà un paese intero".






Preoccupato anche Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, che a Radio Anch'io  ha detto: "Non gioisco per le divisioni del governo sulla Tav, sono invece molto preoccupato perche' oltre 5 miliardi di euro di investimenti rischiano di essere messi in discussione per calcoli elettorali". 

Comitato Francia: 'In Italia c'è tanta confusione'
"Stamattina, siamo venuti a sapere delle posizioni italiane. Seguiamo la situazione con grande attenzione, ma onestamente facciamo fatica a vederci chiaro, perchè c'è tanta confusione. Lunedì, su Radio 1, il ministro Toninelli dice che la Tav va migliorata, ora dicono che la vogliono bloccare. Mi chiedo come sia possibile cambiare idea così nel giro di 4 giorni?". Così Stephane Guggino, delegato generale del Comitato francese Transalpine, che promuove la linea alta velocità Torino-Lione.