Allarme virus in India, il Nipah uccide ancora
Il governo del Kerala rassicura, non si tratta di una epidemia ma per precauzione intanto vietate qualsiasi riunione pubblica, sospende corsi ed insegnamento e rimanda un concorso pubblico.
Con la morte oggi di un altro paziente è salito a 12 il numero dei decessi causati nello Stato meridionale indiano del Kerala dal Nipah, un virus di cui sarebbero portatori i pipistrelli della frutta e che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera una delle otto malattie più pericolose emergenti nel pianeta per la quale non si conosce ancora un vaccino. I sintomi vanno dalla febbre alta alle convulsioni al vomito e la percentuale di mortalità è del 75 per cento.
La morte di quest'ultimo paziente, scrive l'agenzia di stampa IANS, è stata confermata dai responsabili di un ospedale privato del distretto di Kozhikode. in precedenza erano deceduti a causa degli effetti del virus anche due suoi figli ed un parente.
Le autorità del Kerala hanno escluso che si tratti di una epidemia, ma in due centri specializzati di Kozhikode e Malappuram almeno 160 pazienti sono in osservazione per sintomi che potrebbero essere determinati dal virus Nipah. Sui 160 campioni di sangue inviati ad un laboratorio specializzato di Pune, sono giunte le risposte su 22 casi, e di queste 14 sono positive al Nipah.
L'ultimo caso segnalato a Kozhikode è di una ragazza che studia da infermiera. per ragioni precauzionali il dipartimento della Salute del Kerala ha proibito in tutto lo Stato fino al 31 maggio ogni tipo di riunione, i corsi di addestramento ed insegnamento, per evitare i raggruppamenti di persone. Da parte sua l'Università di Calicut ha annunciato il rinvio di tutti gli esami, mentre il governo ha anche sospeso una prevista selezione di candidati a ricoprire impieghi pubblici.