Iraq, la chirurgia estetica a Mosul va di moda dopo la sconfitta dell'Isis
Per tre anni le donne hanno dovuto vestirsi completamente di nero e gli uomini portare obbligatoriamente la barba. Sotto il dominio dei jihadisti dell'Isis, la chirurgia estetica era diventata tabù: un "peccato mortale". Ora, però, tutto è cambiato
Insieme alle protesi, a Mosul, la grande città nel nord dell'Iraq, capelli e lifting sono di gran moda. Dopo che l'Isis stato sconfitto e cacciato dalla città, riaffiorano le prime cliniche di bellezza. Se ne contano cinque e sono sempre affollate. I clienti migliori sono uomini di qualsiasi età. Lungo le strade cittadine è facile incappare in pubblicità che inneggiano alle virtù di laser, iniezioni e vari metodi chirurgici per ridisegnare una fronte segnata, rivitalizzare i capelli o ridurre segni di bruciature o difetti sulla pelle.
A Mosul, per il trapianto dei capelli, si deve pagare l'equivalente di 750 euro: prezzo che include le cure post-operatorie. A poche decine di chilometri di distanza, a Erbil - la capitale della Regione autonoma del Kurdistan - o nella vicina Turchia, ci vogliono almeno 350 euro in più oltre le spese di viaggio. Per le semplici iniezioni di plasma, una tecnica di ringiovanimento per prevenire la perdita di capelli dopo tre o sei sedute, si paga l'equivalente di 55 euro a sessione.
Mouhannad Kazem, 40enne di Mosul che dirige il Razane Centre, è il primo ad aver iniziato quest'attività. La sua clinica offre anche cure dentistiche, compreso lo sbiancamento. Il suo punto di forza? "Professionisti del Libano, trattamenti e macchinari importati dall'estero", ha dichiarato durante un'intervista..
Spesso queste cliniche suppliscono alla mancanza di posti letto negli ospedali locali. L'offerta medica a Mosul è stata considerevolmente ridotta durante i tre anni di 'regno del califfato' e da nove mesi di devastanti combattimenti per cacciare i terroristi dalla città. Dal 2014, il numero di posti letto in ospedale a Mosul è stato più che dimezzato: da 3.657 a 1.662.