Eletto il primo senatore di colore della Repubblica Italiana: è nigeriano e della Lega
Dalla Nigeria a Palazzo Madama, Tony Iwobi non è un militante qualsiasi: responsabile dell'immigrazione del partito di via Bellerio, tra le cui file milita da 25 anni
Nigeriano d'origine, bergamasco di adozione, Toni Iwobi, 62 anni, militante della Lega da 25 anni, è stato eletto al Senato. Imprenditore informatico, diventato consigliere comunale a Spirano nel 1995, ha continuato tra le fila leghiste la sua militanza fino a guadagnarsi il posto di responsabile di immigrazione del partito.
"È con grande emozione che vi comunico che sono stato eletto senatore della Repubblica. Dopo oltre 25 anni di battaglie nella grande famiglia della Lega, sta per iniziare un'altra grande avventura - ha scritto su Facebook - i miei ringraziamenti vanno a Salvini, un grande leader che ha portato la Lega a diventare la prima forza di centrodestra del Paese!".
Vedere il volantino della sua campagna elettorale con su scritto "Stop alle invasioni" potrebbe sorprendere, eppure Iwobi non ha mai voluto accomunare i clandestini con gli immigrati regolari. Una distinzione che gli ha fatto scalare il partito fino alla candidatura al Senato. "Il nostro Paese ha bisogno di un governo stabile che mette al primo posto il benessere dei suoi cittadini" ha spiegato nel suo appello al voto: "Chiediamo una chance. Ci metto anche io la faccia. Dobbiamo ridare speranza a questo Paese".
Una storia iniziata tanti anni fa
Il suo amore per la Lega, allora Lega Nord, nasce dal federalismo. Lo spiegò durante un'interivsta nel 2014 a Libero: "La Nigeria ha 36 Stati autonomi e confederati. È un progetto che funziona in Africa, perché non dovrebbe funzionare qui, che siamo nel primo mondo?". Posizioni dure come quelle sullo Ius soli. "L'integrazione è fatta di doveri, non solo di diritti. Il ministro Kyenge (Ministro dell'Integrazione del Governo Letta, ndr) parla di ius soli? Una follia. Intanto un bambino italiano con due genitori stranieri sarebbe già un problema secondo me. Ma soprattutto ci sarebbe l'invasione di immigrate che verrebbero a partorire qui, solo per avere la cittadinanza automatica. Sarebbe un caos incontrollabile. E poi chi pagherebbe i servizi sociali per tutti questi nuovi concittadini, visto che non ci sono più soldi neppure per le famiglie italiane? Chi li manterrebbe, chi garantirebbe un futuro qui a tutti questi nuovi italiani? Qualcuno se l'è chiesto?".
"Sono sicuro che farà più Toni in un mese per gli immigrati regolari che la Kyenge in un'intera vita", dichiarò Salvini dopo la nomina di responsabile: "E se qualcuno definisce ipocrita questa operazione, è perché il vero razzismo sta a sinistra". "Ci sono molti leghisti neri che non vogliono farsi vedere", aggiunse Iwobi.
Nella storia della Repubblica
Fu leghista anche il primo sindaco nero d'Italia, Sandy Cane, eletta nel 2009 prima cittadina di Viggiù. Il primo nero in assoluto a entrare in Parlamento fu invece l'accademico congolese Jean-Leonard Touadi, eletto alla Camera come indipendente nel 2008 con l'Italia dei Valori e passato successivamente al Pd e a Civica Popolare, che lo ha candidato alla presidenza della Regione Lazio. Seguì nel 2013 la stessa Kyenge, esponente del Pd, prima deputata e poi europarlamentare. Il primato assoluto, però , spetta al Partito Comunista Italiano, che nel 1989 portò a Strasburgo la somala Dacia Valent, agente della polizia di Stato in servizio a Palermo.